Nogarole Rocca, non c’e proprio pace Il Comune scrive alla Provincia: “Servono chiarimenti sulla questione Varanetta”

Come si dice in questi casi, non c’è proprio pace, per l’area industriale di Nogarole Rocca, al centro, da mesi, di esposti, controesposti, veti incrociati, appelli e controappelli, ricorsi e controricorsi. Gli ultimi sviluppi vedono una documentata richiesta alla provincia, firmata dal sindaco Trentini, nella quale, il Comune chiede chiarimenti, dopo una nota del legale della società Varanetta.
Il documento, fatto pervenire alla nostra redazione da mani anonime, parla di “criticità del provvedimento adottato a suo tempo dalla Provincia e della necessità di chiarire per il futuro, ogni possibile elemento di perplessità nell’applicazione della disciplina urbanistica comunale”.
In sostanza, il sindaco Trentini chiede al presidente Scalzotto una nuova verifica e, anche, una risposta diversa da quella formulata a suo tempo. Risposta che aveva in effetti lasciato molti dubbi. “Ci sarebbero delle obiezioni da fare – più o meno questo il succo della posizione della Provincia – ma nonostante questo non può essere cancellato”. Una risposta che non aveva convinto il Comune di Nogarole e che non ha convinto, chiaramente la società Varanetta, che in quell’area ha previsto notevoli investimenti corposi nel ramo “stoccaggio e movimentazione merci”.
L’autorizzazione che la Varanetta aveva ottenuto era stata contestata dalla Prelios, società in concorrenza, che sosteneva in un ricorso, “che il permesso di costruire concesso dal Comune alla stessa Varanetta, sarebbe stato in contrfastocol Piano regolatore del Comune”.
Da lì, la richiesta di un parere alla Provincia e quella risposta, in realtà non molto soddisfacente (e un po’…”pilatesca”) alla quale ora il Comune di Nogarole Rocca oppone la sua ulteriore richiesta di chiarimenti.
Li abbiamo cercati anche noi, con una telefonata all’ufficio competente, dove abbiamo interpellato l’arch. Cristina Avanzi, responsabile del settore. “Mi spiace – ha detto cortesemente l’arch. Avanzi – ma non possiamo fiornire telefonicamente informazioni di questo tipo. La prassi prevede una richiesta formale, via pec, per le eventuali valutazioni”.
Risposta molto cortese che lascia tuttavia aperta la questione. Ora la palla torna alla provincia. Nel frattempo, i dubbi restano. Quale sarà la prossima puntata?