Una lottizzazione contestata, discussa, al centro di decine di ricorsi e controricorsi. La stessa dove s’è insediato il colosso Zalando, siamo a Nogarole Rocca, dove c’è un polo logistico di grande prospettiva, ma di altrettanto grande dibattito.
L’ultimo intervento ufficiale della Provincia, tra l’altro, ha lasciato molto perplesso chi s’aspettava una presa di posizione netta.
“In realtà – l’intervento della Provincia – quell’area non ci dovrebbe stare, vista la sua destinazione originaria. Ma visto che c’è…”. Sì, insomma, “visto che c’è lasciamo stare e chiudiamola qua”. Ma la vertenza, tra ricorrenti, legali, ricorsi al Tar, controdeduzioni del Comune di Nogarole Rocca, è ben lungi dall’essere chiusa. Tutt’altro. “Il Comune ci deve delle spiegazioni” dicono imprenditori che oggi attendono ancora determinazioni tardive e che, nel frattempo, vedono “concessioni a tempo di record, ad esempio, alla società Varanetta. Cinquantamila metri di capannone, destinazione logistica, su un terreno che, al momento, risulta avere tutt’altra qualifica. Come la mettiamo?”.
Già, come la mettiamo? La situazione resta estremamente ingarbugliata e diventa difficile (impossibile?) districarsi nel mare magnum dei ricorsi e controricorsi, l’ultimo del signor Umberto Trevenzoli, “..che in realtà non è quello che dice di essere” si legge in un passaggio della memoria firmata dagli avvocati Fratta Pasini e Vanti. “In realtà – si legge ancora – il signor Trevenzoli risulta titolare del 19% delle quote di una società immobiliare,proprietaria dei oltre il 20% delle aree interessate, circa 200 mila metri quadrati”.
Insomma, un autentico rebus, del quale sembrano lontane le soluzioni e intorno al quale si è creata una situazione assai poco chiara. La stessa pronuncia della Provincia, ad esempio, non aveva mancato di suscitare qualche reazione anche da parte del Comune stesso. “Io condivido l’archiviazione della Provincia – aveva detto il sindaco Trentini – mentre non sono in linea con le dichiarazioni relative al nostro Piano regolatore”.
Un altro passaggio contestato, che non ha fatto che peggiorare il quadro nel quale gli imprenditori interessati, le aziende che puntano su Nogarole Rocca, tentano di individuare possibili soluzioni.
“Noi vogliamo denunciare una situazione che riteniamo profondamente “malata” – è il testo di una telefonata anonima, giunta in redazione – e che merita un’analisi attenta. Ci chiediamo, soprattutto, se è giusto che ci siano due pesi e due misure e che imprenditori onesti vengano discriminati in questa maniera. Noi abbiamo subito in tutti questi anni, permessi non concessi o concessi in ritardo, abbiamo visto ritardare le nostre attività rimettendoci centinaia di migliaia di euro. Adesso chiediamo al Comune l’intervento che ha sempre evitato di fare”. La partita, come vedete, non è finita.