Riflettori puntati su uno dei fenomeni criminosi più diffusi, ma spesso sottaciuti, con il “No Usura Day” che ha approfondito, in Camera di Commercio, strumenti di contrasto e iniziative di prevenzione coinvolgendo studenti delle scuole superiori e imprenditori. Organizzata da Confcommercio Verona con il patrocinio di Comune, Prefettura, Camera di Commercio, Miur e il supporto di Banca di Verona, Banca Veronese-Credito cooperativo di Concamarise, Valpolicella Benaco Banca e Cerea Banca, la giornata è stata aperta dai saluti istituzionali, tra cui quello del sindaco di Verona Federico Sboarina; a seguire il giornalista e storyteller Luca Pagliari, ha parlato delle sue esperienze in merito a tema basilari come paura e silenzio, elementi fondati del proliferare dell’usura. Lo stesso Pagliari ha condotto quindi una tavola rotonda caratterizzata dal costante coinvolgimento della platea cui hanno preso parte, con il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena, il prefetto di Verona Donato Cafagna, il sostituto procuratore della Repubblica Maria Diletta Schiaffino, Damiano D’Angelo, dell’ Ufficio Antiusura del Comune di Verona e Albino Barresi, dirigente del Ministero dell’Istruzione – Miur. Tra i temi trattati, diffusione dell’usura e della ludopatia, legislazione vigente e fondo di solidarietà per le vittime, rischi legati al gioco d’azzardo, importanza del raccordo istituzionale e dell’associazionismo per la diffusione di una cultura antiracket e antiusura. Il tutto condito da numeri e dal racconto di esperienze vissute per comprendere, prevenire e capire come gestire al meglio un fenomeno che ha radici profonde quanto nascoste. Nella scala di valutazione In-Put dell’Eurispes, che analizza la permeabilità dell’usura nelle varie città italiane da 0 a 100, Verona è al 25,4: un dato rilevante. Il tutto mentre tra il 2010 e il 2016 le denunce per estorsione in Veneto sono aumentate del 70% e le denunce per usura sono incrementate del 37%. “Quello che si può vedere, però, non è che la punta dell’iceberg”, il commento di Arena. “Usura e gioco d’azzardo sono in crescita esponenziale ma paura, sfiducia verso le istituzioni, a volte vergogna, impediscono che il fenomeno venga alla luce in tutta la sua imponenza”. Le ludopatie in Veneto, stando ai dati regionali, coinvolgono circa 32.500 giocatori dei quali pochissimi, meno del 6% del totale, circa 1.800 persone, chiedono aiuto. Il volume di gioco supera i sei miliardi di euro e anche in Veneto i casi di cambisti, chi presta denaro a tassi elevati ai giocatori dei casinò, o di usura non sono affatto infrequenti e in certe situazioni, purtroppo, sono anche riconducibili a organizzazioni malavitose strutturate. “Confcommercio Verona – ha spiegato il presidente Paolo Arena – ha voluto organizzare il No Usura Day per puntare i riflettori su un fenomeno strisciante ma purtroppo molto diffuso anche nella provincia di Verona. Nel periodo fra gennaio 2015 e il 29 aprile 2019, in Procura ci sono state 289 iscrizioni di nuovi fascicoli concernenti il diritto di usura; di questi, 161 procedimenti sono stati archiviati e in 13 è stata esercitata l’azione penale. Lo scorso anno l’ufficio antiusura del Comune ha ricevuto richieste d’aiuto diretta da poco meno di 100 persone; oltre mille persone, tra piccoli imprenditori, artigiani, studenti, sono stati contattati e supportati portando avanti opera di convincimento, anche attraverso corsi e conferenze. Cinquecento i contatti arrivati al sito internet dell’ufficio Antiusura. Ma solo 7 sono state le denunce vere e proprie”. Per questo l’invito lanciato dal No Usura Day è quello di “denunciare e se serve, farsi aiutare a denunciare, perché uscirne è possibile: tanti studenti, tanti privati cittadini, tanti imprenditori, hanno risolto i loro problemi”. E lo Stato sostiene le vittime anche attraverso elargizioni.