Finito l’Europeo di calcio si torna a parlare di possibili restrizioni, con quattro regioni (Sicilia, Campania, Marche e Abruzzo) a rischio zona-gialla (non dalla prossima settimana, ma quella seguente potrebbero finirci) e altri quattro territori (Veneto, Sardegna, Bolzano e Trento) saliti nella fascia di rischio moderato. Ecco che il governatore Luca Zaia, tornato in conferenza stampa, ha rilanciato l’appello al governo: “Bisogna capire che oggettivamente siamo in una fase nuova e noi ribadiamo un concetto: il vero parametro da seguire è l’ospedalizzazione, non il numero di contagi, soprattutto alla luce del numero di persone vaccinate, che non è quello di tre mesi fa. Oggi”, ha proseguito Zaia, “in Veneto abbiamo solo 249 ricoveri di malati Covid, di cui 16 in terapia intensiva”. Tre quelli ricoverati nelle ultime ore, tutti 50 enni non vaccinati, tra cui uno preso in carico dall’ospedale di Borgo Trento. “Abbiamo una grande mole di asintomatici”, ha evidenziato il governatore, “non pensiamo che oggi possano scattare misure di sanità pubblica che prevedano restrizioni, ovvio che questa è materia da scienziati, ma è indubbio che la situazione è cambiata ulteriormente, basti pensare che in Inghilterra ci sono 30 mila ricoveri al giorno. Ci si infetta facilmente ma si va meno in ospedale”, ha spiegato. “Oggi l’ospite ideale del virus va dai 15 ai 24 anni, anche questo è un dato da tenere in conto, e i giovani rischiano di diventare vettori importanti per adulti e anziani, e persone non vaccinate”. La dottoressa Francesca Russo, a capo della task force Covid, ha fatto il punto sulla variante Delta: “Entro la fine di agosto il 90% dei paesi europei potrebbe vederne la circolazione della variante Delta, questa è la previsione. In Veneto abbiamo 85 casi di variante Delta. Ci sono alcuni Paesi con focolai importanti, in Finlandia legati alle manifestazioni sportive, in Spagna a Maiorca fra i giovani, e sconsigliano i viaggi in quella località, e al momento il paese con maggiore incidenza è proprio la Spagna. La circolare Ministeriale prevede aumentare il numero di tamponi, fare il contact tracing allargato e implementare la vaccinazione. Nel Regno Unito hanno un tasso di copertura vaccinale dell’87% per la prima dose e del 66% per la seconda, noi abbiamo oltre il 60% come prima dose e 45% della seconda. Il vaccino permette di costruire quella cortina che blocca la diffusione delle variante”.