Nicoletta: un modello di resilienza La fotografa veronese costretta su una carrozzina si è battuta per i diritti dei disabili

Cinque anni fa si spegneva Nicoletta Ferrari, fotografa veronese e ideatrice e fondatrice del sito disMappa, progetto volto a valorizzare la Verona accessibile fornendo informazioni su eventi e luoghi accoglienti per tutti, soprattutto per cittadini e turisti che si muovono in sedia a rotelle.
Costretta su una carrozzina a causa di un incidente stradale Nicoletta, nonostante l’avvenimento che sconvolge la sua vita, non perde mai la speranza e cerca anzi di trasformare il suo destino in un’opportunità per dare voce alle persone con disabilità e promuovere i loro diritti.
Per la Cronaca di Verona abbiamo intervistato la sorella Cristina che ci ha raccontato l’eredità che questa donna ha lasciato a Verona, i suoi progetti e le sue passioni per non dimenticare quanto ha fatto e quanto la sua vita possa essere un esempio di tenacia e resilienza.
Nicoletta si è impegnata molto per Verona per cercare di rendere molti luoghi anche di cultura accessibili a tutti. Cosa l’ha spinta a battersi così tanto per i diritti delle persone con disabilità?
Nicoletta da quando si è trasferita in centro città ha notato parecchi elementi che impedivano ad una persona con disabilità di accedere a luoghi di vita comune, dai semplici marciapiedi con gradini a scale che conducono a bar o negozi. Amante della fotografia fotografava qualsiasi cosa potesse testimoniare queste situazioni, la sua sensibilità l’ha portata a porre l’accento su queste tematiche.
Nicoletta ha “semplicemente’’ cambiato prospettiva, non si è fatta abbattere, ma anzi, con la sua tenacia, ha cercato di demolire barriere fisiche e pregiudizi. Crede sia stata e rimanga ancora un esempio da seguire?
Noto che le persone continuano a seguire il sito che ha creato Nicoletta e le pubblicazioni su Facebook. Il suo ricordo è ancora vivo e le persone cercano di far valere pensieri e idee che caratterizzavano il suo mondo. Nicoletta si è battuta molto per rendere anche la cultura un luogo accessibile, ad esempio, con l’iniziativa “Teatro dieci e lode’’.
Sua sorella nel 2012 ha deciso di dare vita a disMappa, unendo le sue due passioni: fotografia e siti web. Chi lo gestisce ora?
Il sito è ancora attivo, ma nessuno ha più pubblicato nulla perché il modo di esprimersi di Nicoletta era unico quindi abbiamo preferito mantenerlo uguale a come lo aveva ideato e progettato lei. Il suo modo di esporsi personalmente e nei confronti degli altri vogliamo rimanga intaccato.
Ha visto dei miglioramenti negli anni a Verona in termini di accessibilità?
Qualche rampa di accesso sui marciapiedi in più c’è stata, per quanto riguarda però in negozi del centro storico a meno che non siano al piano terra non sono agibili. Le pedane sono considerate ancora, purtroppo, un elemento antiestetico, e questo crea disagio non solo alle persone con disabilità, ma anche ad anziani e genitori con i passeggini. So che si sta portando avanti un progetto in Arena per renderla maggiormente accessibile, spero che sia di buon auspicio.
Cosa si augura per il futuro di chi, come è capitato a sua sorella, è costretto a muoversi e a fruire dei servizi pubblici su una sedia a rotelle?
Mi auguro che i luoghi pubblici adottino delle accortezze, tavolini adatti a chi si muove in carrozzina, bagno più accessibili, senza dover sempre sperare nella bontà di qualcuno che ti venga in aiuto.

Francesca Brunelli