Apparecchi fissi per il controllo della velocità sulle strade urbane, dipendenti dei Comuni che potranno accertare le violazioni, poteri speciali anche ai dipendenti delle aziende municipalizzate che si occupano della raccolta dei rifiuti. Sono alcune delle novità che riguardano il codice della strada introdotte nel dl Semplificazioni. Sul tema, che riguarda direttamente Amia, interviene il presidente Bruno Tacchella.
“Una scelta irrazionale e potenzialmente dannosa per la nostra società e di conseguenza per i cittadini veronesi. Se da un lato è apprezzabile lo sforzo nell’intensificare i controlli legati alla viabilità, al rispetto delle norme sulla viabilità e contro le soste selvagge, non è certamente accettabile che i nostri operatori, già fortemente impegnati in attività di pulizia e raccolta dei rifiuti per garantire ad una città tra l’altro caratterizzata da un alto numero di frequenze turistiche, possano dedicare il loro tempo e le loro risorse in attività di natura sanzionatoria, elevando multe in ambiti che nulla hanno a che fare con il settore rifiuti e che saranno quindi costretti a svolgere un ruolo che non compete loro. Sarebbe stato assolutamente auspicabile, cosa non avvenuta, che ai nostri addetti fosse stata data la possibilità di segnalare o sanzionare episodi di inciviltà legata ad episodi, purtroppo sempre più numerosi, di abbandono indiscriminato di rifiuti, gettati fuori dai cassonetti o per strada. In tale contesto di criticità, caratterizzato anche da eventi atmosferici eccezionali come quelli delle ultime settimane e che hanno messo a dura prova le nostre risorse ed i nostri mezzi, appare quindi paradossale che i nostri operatori debbano dedicare il loro tempo in ambiti che nulla a hanno a che fare con il loro ruolo e le loro competenze. Amia ha il dovere di garantire ai cittadini il massimo decoro e la pulizia delle nostre strade, delle nostre piazze, delle aree verdi. Queste novità introdotte dal governo trasformano invece dipendenti comunali, delle municipalizzate e ausiliari del traffico in veri e propri pubblici ufficiali, sottraendoli alle loro mansioni”.