E Giunta thriller è stata. Fino alla fine. Come previsto.
La delibera per lo sviluppo della Marangona è stata licenziata (senza votazione) e va avanti, ma non si sa se andrà avanti ancora questa maggioranza che regge l’amministrazione Tommasi.
Alla fine di sei ore roventi nella sala della Giunta, l’assessore Bertucco era assente alla decisione finale ed è rimasto sulle sue posizioni contrarie alla delibera urbanistica che seppur integrata approva la scheda norma e l’Accordo di programma per lo sviluppo della grande area da 1,5 milioni di metri quadrati con destinazione a insediamenti logistici e per innovazione e ricerca.
Ora resta da capire la posizione di Bertucco. Lui non si è dimesso.
Ma il sindaco deve decidere se ritirargli le deleghe. Alcuni assessori premevano perché come gesto conseguente al no sulla delibera, rassegnasse le dimissioni. Bertucco non l’ha fatto.
Tommasi da parte sua è consapevole che Bertucco è assessore esperto con deleghe molto delicate come Bilancio, Patrimonio e Personale. Ritirargli le deleghe significa aprire una crisi di Giunta, perdere una componente politica che sostiene la maggioranza (Sinistra e verdi), rivedere gli equilibri delle forze politiche nell’esecutivo e ridistribuire le deleghe. Infatti subito dopo è scatta una riunione di maggioranza oggi alle 18.
E si sa che quando si apre una crisi, non si sa se e quando si chiude.
Ora dimissioni o ritiro delle deleghe?
La Giunta Tommasi quindi mai come oggi è sull’orlo della crisi, una crisi annunciata perché fin dalla sua nascita si sapeva che sarebbero esplose contraddizioni sulle materie urbanistiche. Infatti, anche se oggi ci si mettesse una pezza, alla prossima delibera un po’ delicata, e ce ne sono, vedi la lottizzazione al Nassar, lo scontro esploderebbe di nuovo.
Ma vediamo il film di questa riunione di Giunta dove tutti gli assessori salvo Bertucco hanno sostenuto la validità della delibera sulla Marangona, integrata, rivista e aggiornata con alcuni passaggi per il rispetto ambientale che andranno a far parte integrante dell’Accordo di programma.
La discussione si è aperta di buon mattino, con uno scontro vivace tra la vicesindaca e assessora all’Urbanistica Barbara Bissoli e l’assessore Michele Bertucco che contestava contenuti, tempi e modi del provvedimento.
E’ stata anche avanzata l’ipotesi di un rinvio della delibera di un mese per approfondimenti ulteriori e miglioramenti ma è stata subito cassata.
Da un lato l’impostazione tecnica della vicesindaca, dall’altra la visione politica di Bertucco, dalla gestione del territorio fino alla gestione e allo sviluppo della logistica.
Una discussione con toni anche accesi che ha coinvolto tutti gli assessori e sono state evocate le principali paure: la crisi di maggioranza e le elezioni anticipate.
Perché uno strappo di questo genere comporta anche una verifica politica nei prossimi giorni, la tenuta della maggioranza e la volontà di andare avanti.
Molti sono stati i tentativi sia del Pd che di Traguardi per convincere Bertucco ad argomentare la sua contrarietà alla delibera senza che fosse un no di rottura. Si è cercato di tenere aperto il dialogo in modo costruttivo cercando le formule più diverse per evitare la frattura netta.Bertucco esce dalla Giunta poco prima delle 14 (intanto arrivano le pizze) e torna in ufficio per una serie di telefonate con i suoi referenti politici. Rientra alle 14,45 nella sala di Giunta anticipando: per me va a finire male. Resta dentro dieci minuti, il tempo per comunicare che non è intenzionato a riformulare il suo giudizio contrario alla delibera sulla Marangona.Alle 15 la Giunta procede e deve decidere come stendere il verbale della riunione, se cioè il sindaco ritirerà le deleghe a Bertucco o se invece ci sarà un pausa di riflessione di alcuni giorni. La seduta si scioglie poco prima delle 16, Bertucco è già a casa, la Bissoli esce dalla sala soddisfatta. Il sindaco resta a riflettere su come uscire da questa situazione e convoca la maggioranza.
Anche perchè se ci metti una pezza oggi, alla prossima la crepa si ripresenta. mbatt