“Nella mia città nessuno è straniero” Il quartiere di Veronetta, cantiere compreso, si riempie di striscioni antirazzisti e inclusivi

Presentata la settima edizione di “Siamo tutti esposti”, un’iniziativa volta a riempire il quartiere di Veronetta con striscioni antirazzisti e inclusivi, all’interno delle iniziative del Cartello “Nella mia città nessuno è straniero”. Quest’anno anche il cantiere di via XX Settembre sarà decorato dai grandi cartelli in pvc con il benestare del Comune. L’invito è alzare gli occhi alle finestre di Veronetta e scattare una foto ai tanti cartelloni antirazzisti che compariranno dal 17 al 23 marzo in tutto il quartiere scaligero. “Siamo tutti esposti” è un laboratorio artistico che in sette anni ha creato decine di striscioni con frasi e citazioni su accoglienza, inclusione e antirazzismo. L’evento è nato da un’idea dell’associazione culturale Veronetta Centoventinove, con il supporto di DHub e Prosmedia. Si potranno leggere frasi come “Io sono bianco, nero e asiatico eppure tutti mi amano (un panda)”. Molte sono citazioni d’autore, come “Io appartengo all’unica razza che conosco, quella umana” (Albert Einstein). All’Università di Verona, invece, sin dalla prima edizione del 2019, si legge sulla cancellata in via San Francesco, un estratto del proprio statuto (art. 1 Comma 3): «L’Università promuove il pluralismo delle idee e respinge violenza, discriminazione e intolleranza». Quest’anno i manifesti saranno esposti non solo dai balconi e dalle finestre dei residenti di Veronetta, ma sarà possibile trovarli anche lungo il cantiere avviato in via XX Settembre, San Paolo e dell’Artigliere, a dimostrazione della sinergia tra associazioni e istituzioni nel trasformare il cantiere fisico in un cantiere di idee, anche a partire da messaggi semplici e necessari, come il riconoscersi in una comunità antirazzista e accogliente. «Come Amministrazione, in collaborazione con AMT3, siamo felici di autorizzare l’affissione dei manifesti di “Siamo Tutti Esposti” sui cantieri di via XX Settembre – conferma Tommaso Ferrari, asssessore Transizione ecologica, Ambiente, Mobilità -. Abbiamo detto dal primo giorno che desideriamo che la presenza dei lavori, indispensabili e non rimandabili, costituisca un elemento di vitalità per il quartiere di Veronetta, e questo è senza dubbio un primo segnale importante. Fare cantieri significa trasformare la città, e il nostro primo obiettivo è costruire, per la nostra comunità, una Verona non soltanto più efficiente e moderna, ma anche più inclusiva e accogliente». «Sono molte le persone che ogni giorno si attivano personalmente, con fatica e lotte sfiancanti, in senso antirazzista. Non è a loro che ci rivolgiamo – spiega Alice Silvestri, presidente di Veronetta Centoventinove –. La nostra iniziativa vuole dare voce a chi non è razzista e con un gesto semplice come esporre uno striscione coglie la possibilità di essere solidale e accogliente, un segnale per dire che è normale non essere razzista, e che contribuisce a bilanciare la narrazione in cui, nel silenzio, spiccano e trovano spazio comportamenti e aggressioni razziste. E così invitiamo a fare proprie le parole di Angela Davis quando dice che “non basta non essere razzisti, bisogna essere antirazzisti». «D-Hub nasce con l’obiettivo di contrastare le discriminazioni e ridurre e rimuovere le iniquità, in una logica di democratizzazione della formazione professionale e dell’accesso a diritti base, come lavoro e casa, con particolare attenzione alle donne – continua Maria Antonietta Bergamasco, fondatrice di D-hub –. Da anni sposiamo l’iniziativa “Siamo tutti esposti” perché ci permette di sollecitare la comunità a riflettere sull’inclusione e l’accoglienza in chiave anti-razzista. Abbiamo bisogno che anche cittadine e cittadini si informino e partecipino ad azioni semplici, ma fondamentali, come questa, per costruire una comunità coesa, che non lasci indietro nessuna e nessuno e non discrimini».