Il maestoso scenario del Castello Scaligero di Malcesine, borgo medievale affacciato sulla sponda veronese del Lago di Garda, recentemente entrato nella lista de “I Borghi più belli d’Italia”, dal 22 aprile al 29 ottobre 2023 accoglie le sculture e le installazioni degli artisti Katja Loher (Zurigo, 1979) e Dario Tironi (Bergamo, 1980), accomunati da una ricerca orientata a tematiche ambientali. Curata da Marina Pizziolo, l’esposizione sarà inaugurata sabato 22 aprile alle ore 19.30, nell’ambito di un più ampio programma culturale promosso dal Comune di Malcesine.
Le opere dei due artisti sono potenti “Memorie dal Futuro”. Un futuro al quale gli scienziati guardano con apprensione, ma che possiamo modificare con le nostre scelte e i nostri comportamenti, trasformando l’allarme scientifico in un presagio smentito.
Se la scienza parla alla ragione, l’arte comunica attraverso la potenza delle sue suggestioni. “Ecco perché i lavori di Katja Loher e Dario Tironi – spiega la curatrice Marina Pizziolo – sono perfette macchine poetiche, generatrici di storie che sanno parlare alla parte più intima e innocente di noi: a quello che una volta, senza vergogna, si chiamava cuore”.La mostra, realizzata in collaborazione con Kromya Art Gallery, si articola in due parti: la Sala Labia del Castello Scaligero accoglie un’installazione immersiva realizzata da Katja Loher, mentre negli spazi esterni del Castello sono collocate nove grandi sculture di Dario Tironi.
L’installazione di Katja Loher mira a svelare, attraverso un’esperienza multisensoriale, lo splendore e la complessità di forme di vita marine invisibili ai nostri occhi. L’opera offre l’esperienza di un viaggio in un mondo sottomarino minacciato, alla scoperta della bellezza e dell’importanza fondamentale del plancton, la galassia di microorganismi animali e vegetali che nella sua lenta deriva sostiene gli ecosistemi oceanici, fungendo da base della catena alimentare e producendo una quantità di ossigeno simile a quella di tutte le foreste del mondo. L’installazione è costituita da cinque “video-planets”, sfere sospese alle capriate della sala, sulle quali vengono proiettati video che offrono ai nostri occhi un’apparente visione al microscopio del plancton. Il movimento collettivo e ritmico del plancton è ricreato dalla danza di performers che assumono le sembianze di creature infinitamente piccole, in un gioco multicolore di prospettiva e scala. Sul pavimento della sala, la proiezione di un video fa affondare i nostri occhi in uno specchio d’acqua, alle cui sponde possiamo affacciarci per scoprire la vita che pulsa al suo interno.
L’installazione è completata da una colonna sonora composta da JP Beltran. In mostra anche una video scultura di Loher.
una performance della danzatrice svizzera Francine Hönner farà muovere uno dei microrganismi del plancton tra i visitatori.