ll negozio alimentare sotto casa è un lusso anche a Verona: è quanto emerge dall’indice di accessibilità ai servizi realizzato nell’ambito del progetto Urban Pulse 15 del Centro studi delle Camere di Commercio Tagliacarne in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che ha pubblicato i risultati nell’edizione di oggi.
Negozio alimentare sotto casa, la classifica
Nell’indice provinciale che mette in fila i capoluoghi dove i residenti possono trovare almeno un negozio alimentare a 15 minuti di distanza a piedi – in cui Barletta Andria Trani è prima con un dato del 68,4% – Verona occupa la 76esima posizione su 107 capoluoghi con un indice di 32,3; una posizione non particolarmente lusinghiera anche se sufficiente per essere seconda a livello regionale alle spalle di Venezia, 46esima con un indice di 38,1.
“Questo dato conferma che la presenza delle imprese commerciali del settore alimentare è sempre meno capillare – osserva il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena – con chiusure in posizioni strategiche e in centro città che producono desertificazione e mancanza di servizi alla popolazione, la cui età media è in costante aumento. Un dato particolarmente allarmante se letto unitamente all’attuale trend di conversione: da rete al servizio ai cittadini, a rete per un turismo mordi e fuggi”.
“Per il futuro – aggiunge il direttore generale Nicola Dal Dosso – servirà un sempre maggiore coinvolgimento nelle scelte amministrative legate al commercio, dove molte situazioni sono precarie e tante aziende, soprattutto di piccola dimensione, rischiano la chiusura a fronte dell’aumento dei costi e di una inflazione che la rete distributiva ha in gran parte assorbito. La componente del servizio, soprattutto nell’alimentare, è fondamentale per il futuro”.