Negozi, bar, ristoranti: lunedì al via Il 18 riaprono anche parrucchieri e centri estetici, ancora bloccati teatri e cinema

Apertura anticipata di due settimane, dal primo giugno al 18 maggio, per negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e centri massaggi. Più la possibilità per i cittadini di andare nelle seconde case. Il tutto, come sempre, mantenendo protocolli di sicurezza che prevedranno mascherine, guanti, distributori di gel igienizzante, areazione e sanificazione quotidiana degli ambienti, limiti di capienza, prenotazione obbligatoria e (dove possibile) distanziamento sociale di almeno un
metro.
Questi i contenuti del nuovo Dpcm allo studio della Presidenza del Consiglio, che punta ad alleggerire ulteriormente le misure anti-contagio del Fase 2 per andare incontro alle richieste di molti governatori (perlopiù del centrodestra, ma non solo).
Il provvedimento non avrà carattere nazionale come quelli varati finora, ma sarà differenziato su base territoriale, per tenero conto della diversa situazione epidemiologica nelle varie zone del Paese. Per questo, da giovedì sarà pubblicato un report settimanale per valutare il grado di rischio per le singole Regioni, ha spiegato il ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia.
Risulterà quindi decisivo il vertice previsto per lunedì fra il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (Pd), il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il ministro della Sanità, Roberto Speranza, e gli altri governatori riuniti in videoconferenza.

La tabella di marcia prevede che fra mercoledì e giovedì vengano rilasciati i nuovi protocolli di sicurezza elaborati dal Comitato tecnico scientifico sulla base delle indicazioni dell’Inail. Dopo di che, Conte li condividerà con le parti sociali, per poi firmare il nuovo Dpcm con il quale dovrebbe disporre le nuove riaperture dal 18 maggio di negozi, bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e centri massaggi.

Rimarranno invece chiuse su tutto il territorio nazionale le attività ad alto rischio assembramento come cinema, teatri, concerti, eventi pubblici, per i quali pure c’è uno spiraglio per il primo giugno. Gli stabilimenti balneari dovrebbero ripartire a fine mese.
Infine, sempre dal 18 dovrebbe essere consentito il trasferimento nelle seconde case, purché si trovino nella stessa regione di residenza. Per spostarsi da una regione all’altra bisognerà aspettare, nella migliore delle ipotesi, almeno qualche giorno: sarà decisivo sarà l’indice R0 rilevato tra il 18 e il 25 maggio.

Intanto, i presidenti delle 12 Regioni a guida centrodestra hanno inviato al governo una lettera-appello per riaprire le attività il prima possibile e avere entro mercoledì le nuove linee guida nazionali a tutela della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro, per permettere le ripartenze dal 18 maggio. “Subito garanzie dal governo, o andremo avanti da soli”, avvertono.

In Calabria il Tar ha bloccato l’ordinanza regionale che consentiva a bar e ristorante di servire i tavoli all’aperto e per tutta risposta la governatrice forzista, Jole Santelli, ha dato il via libera agli sport all’aperto e agli spostamenti nelle seconde case per le manutenzioni ordinarie. Riaperti anche cimiteri e negozi per la tolettatura di animali.

La Provincia autonoma di Bolzano ha deciso questo finesettimana di riaprire negozi, ristoranti, bar e musei. Dal 25 toccherà ad alberghi e impianti di risalita.

In Liguria, il presidente Giovanni Toti ha emesso un’ordinanza per consentire a tutti di prepararsi in vista del 18. Da oggi, inoltre, le famiglie potranno andare nelle seconde case. Anche Luca Zaia, governatore del Veneto, continua a chiedere di riaprire tutto dal 18 maggio: “Si devono riaccendere i motori in tutte le località ancora chiuse – sostiene – Per stabilimenti balneari, servizi alla persona, centri sportivi, palestre, bar e ristoranti servono linee guida ragionevoli”.