Natale senza Stella. Cambiamenti in vista per le festività E anche i mercatini di Norimberga sono in sospeso: il Comune li vuole spostare da Piazza dei Signori e attende una controproposta. Ma i tempi sono stretti. La cometa d’acciaio è ancora sotto sequestro dopo il crollo avvenuto nel gennaio scorso

Niente Stella in piazza Bra e mercatini in sospeso: la rivoluzione di Natale

Dopo il crollo in fase di smontaggio della cometa d’acciaio avvenuto in gennaio non è ancora prevista alcuna alternativa

Sarà un clima natalizio molto diverso dal solito per i veronesi e i turisti che verranno in città: non ci sarà la Stella d’acciaio n piazza Bra e chissà dove saranno i mercatini di Norimberga da sempre previsti in piazza dei Signori e pure quelli di Santa Lucia in dicembre sono a rischio trasloco.
Una vera e propria rivoluzione di Natale che sta prendendo forma negli uffici di Palazzo Barbieri, un po’ per giocoforza e un po’ per scelta.
Andiamo con ordine.
La bianca Stella d’acciaio che dall’Arena atterrava in Bra, dopo il crollo della struttura nel gennaio scorso che ha pure danneggiato i gradoni dell’anfiteatro è ancora smontata e sotto sequestro in un capannone per l’inchiesta giudiziaria. Inchiesta che dovrà accertare le responsabilità del crollo, anche se ormai il danno alle pietre millenarie è stato fatto.
Quindi, di rivederla in opera a dicembre non se ne parla proprio, il Comune lo esclude nel modo più assoluto. Così come è escluso qualunque tentativo di farne una replica.
Realizzata nel 1984 e alta 70 metri (con un peso di 78 tonnellate) la Stella era diventata un’immagine iconica del Natale veronese, fotografata in ogni momento della giornata, diffusa in ogni parte del mondo insieme con il nome della città.
E al suo posto? Al momento non c’è nulla di deciso, potrebbe rimanere semplicemente la piazza vuota, come una volta. Palazzo Barbieri sta cercando qualche idea, qualche proposta che possa in qualche modo colmare il vuoto di una scultura d’acciaio che era diventata simbolo di una città ed esercitava un grande richiamo di visitatori.
Forse potrebbero essere creati effetti di luce particolari per riproporre l’effetto della Stella, ma servono un progetto e costi contenuti. A un mese e mezzo dalla consueta data di installazione, i tempi sono molto stretti.

Palazzo Barbieri “sposta” Norimberga

Via da Piazza dei Signori: gli organizzatori devono presentare una controproposta

Così come i tempi sono molto ridotti per capire dove saranno dislocati i mercatini di Norimberga che dovrebbero aprire il 17 novembre in piazza dei Signori.
Ma il Comune, in particolare con la vicesindaca Barbara Bissoli, ha chiesto agli organizzatori una proposta di delocalizzazione da attuare subito.
Il Comune è preoccupato per l’affollamento di persone tra piazza dei Signori, piazza Erbe, cortile del Tribunale e via Cappello e vorrebbe spostare almeno una parte, ma meglio se tutti, di banchetti in un’altra zona della città. Non vengono ritenuti sufficienti i sistemi di controllo e di filtro degli accessi alle piazze di fronte al rischio che possa accadere qualche problema.
Agli organizzatori il difficile compito di avanzare proposte visto che di aree attrezzate con prese di corrente e scarichi ce ne sono gran poche.
Da lungadige San Giorgio a ponte Pietra ci sarebbero gli spazi solo per una minima parte di banchetti; all’ex Arsenale forse ce ne starebbero di più ma esploderebbero i problemi di traffico e viabilità in una zona già molto delicata. Non sono programmati nuovi incontri, da quanto trapela dal Comune, fino a quando gli organizzatori non lo chiederanno alla vicesindaca per avanzare le loro controproposte. Intanto il 17 novembre si avvicina e tutti i siti del settore pubblicizzano l’evento in piazza dei Signori.
Ma i commercianti che devono arrivare da varie parti d’Italia e dall’estero di fronte a un repentino cambio di programma e un incasso che diventa all’improvviso molto ballerino, confermeranno la presenza o rinunceranno? Quanti banchetti resteranno?
Ma questo è solo il preludio a uno spostamento definitivo nel 2024.
Perché il vero interrogativo che aleggia in Giunta sarebbe in questi termini: ma è possibile che il benessere economico di questi operatori commerciali debba prevalere sul benessere di altre parti di popolazione che vivono la città?
Non si può trovare il modo di riequilibrare questi rapporti?