L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più importante del budget che le famiglie veronesi destineranno alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di circa 75 milioni di euro, l’11% in più dello scorso anno. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ «Il Natale nel piatto» con i nuovi trend 2019 sui cesti enogastronomici del Natale. La maggior parte della spesa alimentare delle feste è dedicata al pranzo di Natale, che l’85% dei cittadini, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, consumerà nelle case. «Se nel menu della vigilia molto gettonato è il pesce – spiega il presidente provinciale di Coldiretti Verona, Daniele Salvagno – a Natale prevale la carne e vincono bolliti, cotechini, arrosti e fritti, dall’agnello al tacchino, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo. I piatti tipici del territorio veronese non possono mancare sulle tavole dei veronesi il 25 dicembre”. Rilevante, secondo la ricerca, è anche l’impegno ai fornelli con una media di 3,8 ore per cucinare le pietanze da servire. In particolare la maggioranza del 36% resterà in cucina meno di tre ore, il 16% da tre a cinque ore e il 18% oltre cinque ore tra coloro che rispondono. Il ritorno in cucina è accompagnato anche dalla tendenza verso una scelta attenta degli ingredienti, con una predisposizione elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine. «Molto diffuso l’omaggio dei cesti enogastronomici, accanto agli immancabili pandoro e panettone – sottolinea il direttore di Coldiretti Verona, Giuseppe Ruffini – infatti, si sta affermando la ricerca minuziosa di, formaggi, salumi, conserve del contadino, carne delle razze nazionali e vini autoctoni, dietro ai quali si nasconde una storia da raccontare sulla tavole della festa, dove sempre più spesso si parla di origine della materia prima, di stagionatura, invecchiamento o recupero di varietà a rischio di estinzione da valorizzare in cucina». La migliore garanzia sull’originalità dei prodotti alimentari in vendita è quella della presenza personale del produttore agricolo, che può offrire oltre ad assaggi diretti anche informazioni sul luogo e sui metodi di produzione utilizzati. Un’opportunità che è sostenuta dalla rete dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, dove è possibile acquistare senza intermediazione cibi locali a km zero.