Nasce il museo della Bra Fondazione Arena e Comune in estate creeranno un foyer e percorsi ad hoc per gli appassionati. Siamo stati i primi a elogiare la scelta di esporre sfingi e armature. Occhio però alla qualità del progetto

L’idea di trasformare piazza Bra, in estate, in una sorta di foyer della lirica, ci piace molto. D’altronde il nostro giornale ha subito elogiato la scelta del Comune e della Fondazione Arena di posizionare plein air le sfingi dell’Aida e le armature del Trovatore. Da giugno a settembre le scenografie della stagione operistica sono state oggetto di infiniti selfie da parte di turisti e veronesi. I quali, fortunatamente, si sono mostrati rispettosi. Certo, qualcuno ha oltrepassato le recinzioni per toccare ciò che andrebbe soltanto ammirato, ma a nessuno è saltato in mente di spingersi oltre. Dunque non possiamo che augurarci che le cose vadano così anche nei prossimi anni: è un’idea semplice (ci voleva tanto?) ma efficace. Sui social i post e le condivisioni delle scenografie hanno spopolato e gli scatti hanno fatto il giro del mondo. Ora, dicevamo, Palaz­zo Barbieri destinerà 245 mila euro alla Fondazione Arena – soldi incamerati con parte della tassa di soggiorno 2018 – per trasformare la Bra e il colonnato della Gran Guardia in una specie di museo estivo della lirica, con la possibilità di allestire spazi pubblicitari e dunque di generare altri introiti, presumiamo e speriamo da reinvestire nel settore operistico. Sono previsti anche percorsi specifici per i melomani. È un’idea intelligente e al passo coi tempi: Verona ha un patrimonio unico al mondo che finora è stato sfruttato solo in minima parte, che si tratti di opera o di cultura e storia in generale. Non parliamo di fare solamente cassa, ma di creare eventi e iniziative che solo la nostra città e poche altre al mondo sono in grado di offrire. Quindi avanti così. Ci auguriamo soltanto, perché spesso le idee sono magnifiche in partenza ma discutibili alla prova dei fatti, che da questa novità non nascano progetti improvvisati o peggio autentiche baracconate. Che il salotto della città non venga trasformato in un magazzino allestito alla bell’e meglio circondato da mega cartelloni di mutande e reggiseni. Speriamo che i nostri amministratori siano all’altezza dell’ottima pensata. Siamo fiduciosi. A.G.