Narcotraffico in Veneto: 19 arresti Preso anche un corriere a Verona. Sequestrati oltre 420 chili di droga e 2 milioni in contanti

Nelle prime ore della mattinata, su delega della Procura Distrettuale di Venezia, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Padova e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), con l’ausilio di unità cinofile, due elicotteri e altri Reparti del Corpo, per un totale di oltre 100 persone impiegate, hanno dato esecuzione a due ordinanze del Giudice per le indagini preliminari, che ha disposto, rispettivamente, l’applicazione di misure cautelari personali nei confronti di 19 soggetti (14 in carcere e 5 agli arresti domiciliari, di cui uno residente in Germania), tutti indagati in ordine al reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, e il sequestro di beni per un milione di euro circa.
La misura degli arresti domiciliari in territorio tedesco è stata eseguita attraverso l’emissione di un Mandato di Arresto Europeo della Procura di Venezia, che si è avvalsa della collaborazione di Eurojust.
Contestualmente, sono state eseguite numerose perquisizioni nelle province di Treviso, Venezia, Monza Brianza e Ravenna.
Durante le indagini sono stati acquisiti, inoltre, significativi elementi di riscontro alle evidenze indiziarie delle intercettazioni, che hanno condotto all’arresto di 17 corrieri (nelle province di Ancona, Arezzo, Bari, Bergamo, Bologna, Modena, Novara, Ravenna, Udine, Venezia e Verona) e al sequestro di cocaina, eroina, hashish e marijuana, per oltre 420 chilogrammi, del valore stimato – al dettaglio di oltre 34 milioni di euro, nonché di denaro contante per quasi un milione. Le investigazioni delle Fiamme Gialle padovane, svolte sotto la direzione della Procura Distrettuale di Venezia, traggono origine dall’arresto di un uomo albanese e una donna italiana, fermati a Padova nel gennaio 2020, e dal sequestro di 2 chili di eroina rinvenuti nell’autovettura a loro in uso. I successivi accertamenti, sviluppati sulla scorta dell’analisi dei tabulati delle utenze telefoniche dei soggetti sospettati di essere contigui ai predetti arrestati e di numerosi servizi di osservazione e pedinamento, consentivano di ricostruire la filiera del narcotraffico, accertandone la provenienza da soggetti albanesi stanziati in Veneto, a loro volta in grado di rifornirsi di ingenti quantitativi provenienti dall’Albania e dall’Olanda.
Inoltre, nel corso delle attività investigative sarebbero stati individuati numerosi corrieri, che trasportavano denaro contante e droga in doppifondi realizzati all’interno degli automezzi utilizzati, facendo la spola tra l’Italia, l’Albania e la Germania, e due basi logistiche nei Comuni di Eraclea (VE) e Musile di Piave (VE), adibite a stoccaggio della sostanza stupefacente importata.