Tra i doppi ex della sfida di campionato tra Lazio e Verona va annoverato anche Nanu Galderisi. L’indimenticato eroe dello scudetto gialloblù, infatti, lasciato l’Hellas per il Milan, disputò poi una stagione con la maglia biancoceleste, prima di tornare una seconda volta in riva all’Adige. «Quella con Lazio – confessa l’ex attaccante – non fu per me una grande stagione per quanto riguarda le reti. Segnai, infatti, solo un gol contro il Bologna e uno in Coppa Italia contro la Juventus. Il mio contributo realizzativo alla promozione in serie A fu, quindi, piuttosto risicato. Credo nella mia carriera di non aver mai segnato cosi poco. Tuttavia il mio impegno in campo, sempre al massimo, mi ha fatto guadagnare la stima dei tifosi biancocelesti che ancora oggi mi dimostrano un enorme affetto, come se avessi segnato trenta gol. Roma rappresenta per me un’esperienza negativa dal punto di vista sportivo ma molto positiva sotto quello umano». Di Verona, invece, diventa difficile raccontare tutto in poche parole. «Verona per me è tutto. Fu un periodo indimenticabile, culminato con la conquista di un incredibile scudetto». Con la maglia dell’Hellas, Galderisi formò assieme a Preben Elkjaer una coppia di attaccanti esplosiva. «Il nostro punto di forza era la grande complicità che c’era tra di noi – prosegue – avevamo tanta voglia di fare bene entrambi. Come attaccanti eravamo diversi: lui era devastante in campo aperto mentre io ero micidiale nello stretto. Sotto questo punto di vista, quindi, ci completavamo a vicenda. Eravamo, invece, molto simili per l’impegno e la voglia che mettevamo in ogni cosa che facevamo. Credo che Preben sia stato uno dei più forti attaccanti di quel periodo e con i quali io ho giocato».
Terminata la carriera di calciatore, Nanu ha intrapreso quella di allenatore, sedendosi su diverse panchine. Con un piccolo sogno: poterlo fare un giorno su quella gialloblù.
“Questo per ora resta il mio sogno-dice Nanu- e i sogni, si sa, non muoiono mai’’.
Enrico Brigi