“Non è certo politicamente corretto il modo in cui Calenda si riferisce a Tommasi. Il nostro Sindaco sa quello che fa e quello che deve fare, senza che il leader di Azione si possa permettere di porgli limiti e condizioni.
Del resto Tommasi è stato eletto a capo di una coalizione di cui anche Azione faceva parte’ osservano Annalisa Nalin e Giorgio Pasetto, candidati con +Europa alle prossime elezioni.
“Quella di Calenda e dei suoi adebti è evidentemente una brutta abitudine: in realtà sono proprio loro a pretendere di dare lezioni di politica agli altri. Val la pena ricordare ancora una volta che Carlo Calenda è stato eletto al Parlamento Europeo con i voti dei veneti, ma da quel momento nella nostra Regione non lo si è più visto, fino a questa campagna elettorale.
Lui si dice sicuro che gli imprenditori lo voteranno, ma quando gli si chiede cosa abbia fatto di concreto per loro riesce a far riferimento solo ad un decreto nazionale.
Invece di ammiccare a Zaia e magari anche alla Meloni, cercando evidentemente di guadagnarsi uno spazio dalle parti della destra, farebbe bene a spiegare cosa pensa sia utile per le nostre imprese.
Noi lo diciamo ogni giorno: il problema grave di questo momento è quello legato ai costi dell’energia, che potrebbe ripetersi e anche aggravarsi in futuro. Chiediamo quindi subito un commissario straordinario europeo che abbia poteri immediati e un piano di incentivazione alle energie rinnovabili che possono rendere le aziende totalmente autonome”.