Mutui: a Verona chiesti 143mila euro La richiesta di finanziamento è aumentata del 19%. Cresce il valore degli immobili

L’importo medio richiesto per un mutuo nelle province venete: a Verona è di 142mila euro
L’importo medio richiesto per un mutuo nelle province venete: a Verona è di 142mila euro

Arrivano segnali positivi dal mondo dei mutui casa: secondo l’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it, nei primi sei mesi del 2024 in Veneto la richiesta di finanziamenti è aumentata del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023. In aumento anche l’importo medio richiesto (+3%) e il valore medio degli immobili oggetto di mutuo (+3%).
«Il 2023 è stato un anno complesso per il mercato dei mutui, colpito dall’aumento dei tassi di interesse e da una minore disponibilità economica da parte delle famiglie, già alle prese con l’aumento dell’inflazione», spiegano gli esperti di Facile.it. «II 2024, però, è partito positivamente, con una richiesta in aumento, trainata soprattutto dal miglioramento delle condizioni offerte dalle banche per i tassi fissi, che ha generato fra i consumatori una maggiore fiducia verso il futuro.».
Sebbene, a livello nazionale, il mercato sia ancora lontano dai livelli raggiunti negli anni precedenti all’aumento dei tassi e le erogazioni siano ancora sottotono (-13% nei flussi finanziati nel primo trimestre 2024 secondo Assofin), la ripresa della domanda fa ben sperare per un secondo semestre con valori in crescita anche sul fronte dei finanziamenti concessi alle famiglie per acquistare casa.

L’andamento provinciale

Analizzando le richieste di mutuo raccolte in Veneto nel primo semestre del 2024 emergono delle differenze a livello locale.
Verona è la provincia veneta dove è stato rilevato l’importo medio più alto (142.515 euro), seguita da Padova (130.448 euro). Continuando a scorrere la classifica regionale si posizionano, a breve distanza tra di loro, Treviso (129.299 euro), Vicenza (129.140 euro) e Venezia (128.996 euro). Chiudono la classifica Belluno (128.774 euro) e Rovigo (115.309 euro).

L’offerta ed i tassi

Dal punto di vista dell’offerta, i primi sei mesi dell’anno sono stati caratterizzati da buone condizioni sul fronte dei tassi fissi. L’IRS, l’indice di riferimento per i mutui fissi, nonostante un andamento altalenante dovuto alle performance del mercato obbligazionario, è rimasto su livelli bassi per tutto il semestre e questo ha permesso alle banche di mantenere bassi i tassi proposti alla clientela. Secondo le simulazioni** di Facile.it per un mutuo medio da 126.000 euro in 25 anni (LTV 70%) le migliori offerte disponibili online partono da un tasso (TAN) del 2,86%, con rata di 588 euro. Tariffe ancora più convenienti per gli immobili di classe A o B, con i mutui green che partono da tassi (TAN) pari a 2,72% e una rata di 579 euro.
Per quanto riguarda i tassi variabili, nonostante il calo degli indici dovuto al taglio della BCE, i valori restano ancora elevati; per un mutuo medio, le migliori offerte partono da un tasso (TAN) del 4,34%, con una rata di 682 euro.
Stando alle previsioni dei futures sugli euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, potrebbe scendere da qui a fine anno.