Musei, si lavora a 5 euro l’ora. Proteste Bertucco e Ugolini chiedono di applicare un contratto migliorativo nelle città d’arte

Il lavoro nei musei, in una città d’arte, è fondamentale, prezioso. ma deve essere rertribuito adeguatamente con paghe dignitose. Verona intende essere capofila delle città d’arte per la richiesta di applicazione obbligatoria del contratto di Federculture che prevede retribuzioni ufficiali adeguate e se ne stanno occupando gli assessori al Bilancio Bertucco e alla Cultura Ugolini. Ma nei giorni scorsi a sollevare il problema erano stati più di 50 lavoratori esternalizzati dei Musei Civici di Verona che da mesi lavorano con un contratto in odore di incostituzionalità, applicato, dicono, senza consenso. “Nell’agosto scorso i circa 50 lavoratori esternalizzati che svolgono servizi di guardiania nei Musei Civici di Verona, sostengono nella loro denuncia, hanno ricevuto, senza alcun preavviso, un documento che attestava il passaggio del loro contratto di lavoro da CCNL Multiservizi a Servizi Fiduciari livello D. Un contratto peggiorativo, privo di quattordicesima e con minimi che arrivano a 4 euro orari: un contratto solo pochi giorni fa, con una sentenza, giudicato contrario all’articolo 36 della Costituzione italiana”. Il cambio non riguardava soltanto i lavoratori attualmente assunti, “che hanno visto peggioramenti limitati, ma anche e soprattutto le nuove assunzioni, che stanno procedendo con compensi da 5 euro orari contro i 7 attuali. Il 6 aprile quei lavoratori hanno aperto un tavolo con i sindacati per la risoluzione della questione contrattuale dell’appalto attuale e, insieme all’Amministrazione Comunale, per creare e discutere insieme il futuro del settore culturale museale in vista del prossimo bando”. Denuncia il caso l’associazione di settore Mi Riconosci, che già in altre occasioni, anche a Verona, aveva denunciato l’incostituzionalità di un contratto che propone salari molto al di sotto della soglia di povertà. La questione è stata presa a cuore dalla Giunta che intende rendere obbligatorio in Italia l’applicazione del primo contratto collettivo nazionale di Federculture, specifico per i lavoratori del settore culturale, in modo da riconoscere stipendi dignitosi a questa categoria. La richiesta parte dagli Assessorati al Personale e alla Cultura del Comune, impegnati nel trovare una soluzione al problema dei lavoratori del servizio di guardiania e accoglienza ai Musei civici, che hanno recentemente protestato per le retribuzioni, con paghe di 5 euro lordi l’ora, in base al contratto stipulato con la precedente Amministrazione. “Non è possibile che pur essendoci un contratto di riferimento, quello di Federculture – sottolinea l’assessore al Personale Michele Bertucco – non vi sia un obbligo di applicazione nei confronti di chi partecipa alle gare per l’appalto del servizio di guardiania e accoglienza ai Musei civici. Per questo le offerte vanno verso il ribasso. Una situazione inaccettabile sulla quale sto lavorando,con l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, per un appello condiviso con le Amministrazioni comunali delle città d’Arte”.