Sui bastioni San Francesco, tra via Faccio e via dell’Autiere, è in corso il più importante intervento di pulizia straordinaria dal Dopoguerra, che conferirà all’area un aspetto completamente diverso da quello noto fino ad oggi.
Erbacce, sterpaglie, rifiuti, detriti lasciati dal maltempo, si toglie tutto ciò che impedisce di rendere quest’area non solo decorosa, ma anche fruibile e visitabile da veronesi e turisti. Meticolose le operazioni sulle murature della Cinta, realizzate con appositi strumenti, così come la rimozione di vere e proprie discariche a cielo aperto, nascoste dalla vegetazione selvaggia.
I lavori, iniziati qualche settimana fa, sono eseguiti dal Comune attraverso l’assessorato ai Giardini, con l’ausilio di Amia per il recupero del materiale e, in particolare, dei rifiuti di vario genere abbandonati nell’area. E fanno seguito a quello già realizzato durante l’estate sul bastione delle Boccare, in via Madonna del Terraglio, tra Santo Stefano e Valdonega.
E’ infatti di 80 mila euro la spesa sostenuta per questi due progetti specifici, a cui si aggiungono i 300 mila euro approvati di recente dalla giunta per una decina di interventi da realizzarsi l’anno prossimo. Nello specifico, si interverrà nel Vallo di Cangrande in via Caroto, nell’area da Porta Vescovo alla salita San Sepolcro, al parco di Castel San Pietro, al Bastione di San Procolo da porta San Zeno a via Tomaso da Vico, al Bastione di Spagna da Porta Fura a via Tomaso da Vico, a Castel San Felice, sulla Rondella di San Zeno in Monte e in zona Raggio di Sole.
Questa mattina, per verificare l’andamento delle operazioni, si sono recati sul posto gli assessori ai Rapporti Unesco Francesca Toffali e ai Giardini Marco Padovani. Presenti anche il presidente di Amia Bruno Tacchella con il vice presidente Alberto Padovani.
Dopo le prime demolizioni degli edifici abusivi costruiti dal secondo Dopoguerra, iniziate un anno e mezzo fa per restituire decoro all’area demaniale tra il bastione e il fiume Adige, adesso si interviene anche sulla vegetazione lasciata al degrado, che ora è stata sistemata nel rispetto del sito in cui trova.
Le operazioni riguardano la rimozione di rifiuti abbandonati, raccolta di frammenti di legno a terra, di ceppaie e radici morte, rimozione di materiale detritico dovuto agli smottamenti di terreno, taglio delle erbe e degli arbusti infestanti, diserbo e sfalcio delle specie vegetative che periodicamente si sviluppano in modo naturale e lo sgombero di tutti i materiali di risulta in apposite discariche.