“Una celebrazione dell’Italia capace di offrire un’esperienza immersiva, polisensoriale e senza pari” sostiene Chiara Canali, critica d’arte, giornalista e curatrice del “Verona Muraless Art Hotel”, la struttura ricettiva alle porte della città diventata, dopo il restauro e la riqualificazione di questi mesi, un luogo dall’identità visiva unica, probabilmente destinato a lasciare un segno tangibile nei settori dell’arte e dell’ospitalità alberghiera. L’idea, coordinata dalla project manager Laura Sancassani, sostenuta dall’imprenditore veronese Gianmaria Villa e nata dalla collaborazione con la galleria milanese Deodato Arte, ha visto la partecipazione di oltre 50 nomi italiani e stranieri del Muralismo e della Street Art chiamati a disegnare ambienti coinvolgenti con pittura, spray, stencil e grafica digitale.
Creatore della maestosa facciata di circa 1000 metri quadrati è Thierry Guetta, noto con lo pseudonimo “Mr. Brainwash” (MBW), conosciuto in tutto il mondo per il film documentario sul movimento anticonvenzionale della Steet Art “Exit Through the Gift Shop” diretto nel 2010 dal celebre writer Banksy. Guetta è un eccentrico videoamatore che si diverte a filmare momenti di vita a Los Angeles e che, grazie al sodalizio con Banksy, diventa in poco tempo un fenomeno inarrestabile. Il suo lavoro consiste nel copiare e modificare immagini con una tecnica definita “scanning and photoshopping” che permette di sviluppare visivamente spunti di Pop Art collegati a rappresentazioni di ieri e di oggi, a supereroi dei fumetti, a tratti riconducibili a Banksy quali, per esempio, gli iconici “Girl with red balloon” e “Flower Thrower”.
Tali elementi compongono anche la colorata facciata del “Verona Muraless Art Hotel” opera site-specific espressamente studiata per questo luogo nella quale spiccano, tra gli altri, una Monna Lisa imponente che accoglie il pubblico e un felice abbraccio degli eterni innamorati Minnie e Topolino. Il progetto “unico nel suo genere”, spiega ancora la curatrice, si propone come “un viaggio inedito attraverso le eccellenze del genio italiano in molteplici settori e attività”. Il racconto visivo delle camere e degli spazi comuni è stato seguito dalla Canali immaginando una narrazione fluida e un’ampia varietà di stili per una clientela “bleisure” che combina il lavoro con una piccola vacanza. Le pennellate multicolore del pavimento di ingresso sono firmate dall’artista Agron Hoti, gli ascensori ci riportano a una dimensione vintage mentre le 94 suite concepite in “urban style” e legate a particolari ambiti dell’italianità (il vino al piano terra; l’opera, il cinema, i motori, l’arte, l’architettura e il design al primo piano; la storia, la scienza, il cibo, la moda al secondo piano e la musica all’ultimo piano) presentano ognuna un tema o un personaggio.
Ne risultano 94 spaccati artistici (pure descritti attraverso brevi video girati durante la realizzazione dei lavori) in una sorta di “museo del made in Italy che restituisce un affresco di cultura italiana”. Da una stanza all’altra si possono ammirare rappresentazioni di invenzioni celebri (la radio di Guglielmo Marconi o il telefono di Antonio Meucci), immagini emblematiche dell’arte italiana (di Botticelli, Canova, Caravaggio, Leonardo, Michelangelo, Modigliani, De Chirico e Depero), scenografie di spettacoli lirici (dal Barbiere di Siviglia a Madama Butterfly, dal Rigoletto alla Traviata), esperienze cinematografiche (con le figure di Anna Magnani, Monica Vitti o Massimo Troisi), allestimenti di moda e percorsi enogastronomici.
“Muraless” è un gioco di parole tra il termine “murales” (pittura realizzata su parete) e “less” (senza). Ne esce “mura-less” (senza muri), idea visiva che aspira a un nuovo mondo privo di confini e barriere.