Via libera dal Consiglio comunale di Verona alla definitiva revoca delle tre mozioni omofobe approvate dall’aula consigliare veronese nel 1995. Il documento, con prima firmataria la consigliera In Comune per Verona Jessica Veronica Cugini, è stato sottoscritto dai capigruppo di maggiorazione di PD, Lista Tommasi Sindaco, Verona in Comune e Traguardi. “Finalmente il Consiglio comunale ha revocato le celebri mozioni che erano in evidente contrasto con le norme internazionali contro l’omofobia – ha dichiarato il consigliere Pietro Trincanato (Traguardi) –. Un altro passo è stato fatto per rendere Verona sempre più inclusiva e accogliente, una città nella quale la cultura del rispetto sia patrimonio anche di tutte le istituzioni, oltre che di ogni persona”. “Questo ordine del giorno – ha spiegato la consigliera Cugini – non è una visione ma un atto democratico atteso da troppo tempo dalla città e da quest’aula consigliare. Come amministratori abbiamo il dovere di garantire con il nostro operato pari dignità e pari opportunità a tutte le cittadine e i cittadini che abitano a Verona, a prescindere dal loro orientamento sessuale e identità di genere, credo religioso, appartenenza culturale e provenienza geografica”. Unico astenuto il consigliere Verona Domani Paolo Rossi unico rappresentante dei gruppi di minoranza presenti in aula al momento della discussione e voto del documento. “Con la mia presenza in aula – ha spiegato- ho voluto partecipare ad un momento importante del dibattito politico. L’astensione è frutto del mio personale pensiero. Rimane un principio importante: sono contro ogni discriminazione, non solo quelle sessuali”. Soddisfazione per il voto è stata espressa da Giorgio Pasetto e Marco Vincenzi di +Europa Verona. “Finalmente, dopo ventisette anni, Verona chiude un brutto capitolo della sua storia e torna ad essere, a livello amministrativo, una città aperta e inclusiva, al passo con i suoi cittadini: questa sera il consiglio comunale discuterà la cancellazione delle mozioni omofobe del 1995, contro le quali Radicali Italiani e +Europa hanno da sempre lottato. Un pensiero va alle associazioni a sostegno delle persone LGBTQIA+, che in questi anni hanno lavorato nell’invisibilità, senza il minimo supporto e riconoscimento da parte delle precedenti Amministrazioni’’.