Prosegue, con molte conferme e qualche novità, la programmazione culturale che ha contrassegnato l’apertura del nuovo anno. I Musei Civici di Verona iniziano febbraio ampliando gli orari di apertura al pubblico con agevolazioni negli ingressi e un biglietto speciale per la manifestazione “Verona in Love”. Alla GAM (Galleria d’arte Moderna) sono aperte le mostre “Giulio Paolini et in arcadia ego” (che pone in dialogo le opere di Paolini con i capolavori della collezione) e “Contemporaneo non-stop. Il respiro della natura/Aria” (incentrata sull’elemento dell’aria nella duplice valenza di principio distruttivo e generativo). Invece, al quarto piano della Casa di Giulietta, è allestita la mostra “Romeo e Giulietta.
L’incontro, il bacio. Cartoline illustrate del Novecento” mentre al Museo di Castelvecchio è prorogata “L’arte dell’ingegno. La collezione Clavis e altri tesori”. Prosegue, con qualche aspetto rinnovato, anche “Girolamo dai libri, circa 1501” che può essere ulteriormente approfondita visitando la sezione parallela all’interno della biblioteca universitaria “Arturo Frinzi”, in via san Francesco. Nella medesima sede è ancora visitabile, per tutto febbraio, “Arturo Frinzi. Chi era costui?” (che mette in luce i tratti salienti dell’uomo al quale la biblioteca è dedicata). Non molto distante, al Museo Archeologico al Teatro Romano, in Regaste Redentore, troviamo “Immagini di terracotta” (con manufatti che riprendono figure umane legate alla sfera del divino) mentre al Museo degli Affreschi “G.B. Cavalcaselle” è proposto “Oltre Caroto. Il disegno sotto il colore” (con una campagna di analisi non invasiva sulle opere che svela la tecnica pittorica dell’artista).
Al Palazzo della Gran Guardia c’è tempo fino al 14 febbraio per visitare la bella retrospettiva fotografica “Robert Doisneau” (con immagini in bianco e nero della corrente estetica umanista, recentemente approfondita in queste pagine). Spostiamoci in via Massalongo, al Conservatorio “E.F. Dall’Abaco”, per l’esperienza immersiva “Callas e Verona. La nascita della Divina” (focalizzata sull’intenso rapporto tra Maria Callas e la nostra città, da poco esplorato in queste pagine). Rimaniamo in centro, all’Educandato agli Angeli, per l’allestimento del progetto “Play Zeno Cosini. La vita non è né brutta né bella, ma è originale” (già esposto nel Salone della Comunità ebraica e negli spazi della Società Letteraria, incentrato sulle vicende del celebre romanzo di Italo Svevo “La coscienza di Zeno”). Da “Amo Bistrot”, in vicoletto Due Mori, ritorna “Amo l’Arte” (per tutto febbraio con opere digitali di Andrea Gnesato che esplorano contrasti e cortocircuiti visivi). Tra le proposte delle gallerie private segnaliamo: “Toti Scialoja, Impronte. Opere 1957-1963” alla Galleria dello Scudo (visitabile entro marzo 2024 e recentemente approfondita in queste pagine), “Welfare” a “Spazio Cordis” (fino al 24 febbraio, incentrata sulla relazione tra benessere individuale, stato sociale e politiche del lavoro) e “Art free of prejudice” alla Galleria Massella (fino all’11 marzo con opere dell’artista surrealista russa Leah Sanata). Rimangono aperte, a Eataly Art House, “Premiere” (dedicata alla scena emergente italiana) e “La leggerezza dell’arte” (sulla figura del poliedrico Bruno Munari, approfondita in queste pagine). Termina la carrellata una speciale visita immersiva allo “Shakespeare Interactive Museum” (organizzata il 10 e 11 febbraio, in occasione di “Verona in Love”) che unisce trame avvincenti del passato cittadino con la moderna tecnologia.
Chiara Antonioli