A una settimana dall’inizio dell’80ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si iniziano a scaldare i motori in laguna, per un’edizione che promette di fare faville al di là di tutte le catastrofiche previsioni ipotizzate nelle scorse settimane dai media nazionali e internazionali.
È vero, lo sciopero del SAG-AFTRA – il sindacato degli attori americani – contro il predominio dell’AI e la violazione del diritto di immagine sta paralizzando l’industria del cinema: si temeva la morte di tutti i festival autunnali, colpiti dai ritiri di film hollywoodiani dai concorsi ufficiali e di star dai red carpet, eppure il direttore artistico Alberto Barbera, a margine della conferenza stampa sul prestigiosissimo programma di Venezia 80, si è detto ottimista: le ricadute dello strike saranno modeste, Challengers di Luca Guadagnino – produzione Amazon che avrebbe dovuto aprire la ventura edizione della mostra -, dovrebbe infatti essere l’unica vera perdita del concorso ufficiale di quest’anno. Confermata invece la partecipazione di tutti gli altri film hollywoodiani, una variegata selezione di generi e storie tutte da scoprire, a partire dalla vicenda d’amore raccontata in Maestro di Bradley Cooper, passando per il thriller ad alta tensione The Killer di David Fincher, fino ad arrivare allo strampalato Poor Things di Yorgos Lanthimos.
MAI COSI’ TANTI FILM ITALIANI
Ma se da oltreoceano si aggiungono alla lista anche nomi del calibro di Woody Allen con Coup de chance, Wes Anderson con The Wonderful Story of Henry Sugar e Michael Mann con Ferrari, non è da meno il livello delle opere tricolore in concorso: si va dalla storia del comandante Saverio Todaro, raccontata in Comandante di Edoardo De Angelis, alle vicende di immigrazione di Io Capitano di Matteo Garrone, passando per l’onirica avventura di Finalmente l’alba di Saverio Costanzo; e poi, ancora, la criminalità di Adagio di Stefano Sollima, le belle speranze della gioventù in Enea di Pietro Castellitto e il nomadico e liberatorio Lubo di Giorgio Diritti. Sei promettenti titoli da produzione italiana: si tratta di un vero e proprio record nella storia della governance di Barbera, il quale ha a più riprese difeso la sua scelta elogiando la qualità del nostro cinema italiano contemporaneo.
I MAESTRI IN CATTEDRA
Italianissimo, quest’anno, è anche il Leone d’Oro alla carriera, che verrà consegnato il 31 agosto alla regista novantenne Liliana Cavani, anche lei presente in laguna con L’ordine del tempo. La Cavani sarà poi impegnata nella prima delle sei masterclass organizzate dalla Biennale per il pubblico di questa edizione; tutte le conversazioni, ad accesso libero, si terranno presso la Sala Conferenze e vedranno l’avvicendarsi di alcuni grandi maestri del cinema contemporaneo, come i registi Damien Chazelle, Nicholas Winding Refn, Wes Anderson e lo scenografo e costumista Dante Ferretti.
Nomi e numeri dunque non mancano, non resta altro che dare il via a un’altra travolgente edizione della Mostra del Cinema e assistere all’ennesima lotta per l’aggiudicazione del Leone d’Oro.
Maria Letizia Cilea