Ora scende in campo anche il Pd. Ufficialmente. E lo fa con una nota del Circolo dell’Ottava Circoscrizione nella quale si chiede alla proprietà di rinunciare al progetto di realizzazione della pizzeria sul Fontanon.
Ma il Pd è il principale partito a sostegno dell’amministrazione comunale che, dal punto di vista tecnico, ha sempre sostenuto che la pizzeria si può aprire anche se dal punto di vista ambientale l’impatto ci sarebbe. E dal Pd parte quindi anche una precisa indicazione all’amministrazione del sindaco Tommasi: “ L’amministrazione comunale proceda all’attuazione della mozione numero 127 del 21 aprile 2023 per l’attuazione del Parco delle Risorgive e del Fiume Fibbio, ambito che insiste anche sull’area del Fontanon, e che dovrà essere sviluppato con i previsti interventi del ponte pedonale sul torrente Squaranto in zona Primo Maggio, e con il recupero dell’ambito della Chiesa della Madonnina, destinando i fondi necessari”.
Istituire un parco, quindi, per evitare interventi edilizi e insediamenti commerciali. Questa la strategia per evitare che il Fontanon cambi volto.
Spiega il segretario del Circolo Pd dell’Ottava, Marco Muratore: “La previsione di una attività commerciale in questo contesto è contraria alla nostra idea di città, lo abbiamo detto fin dalla sua prima apparizione nel 2001 e lo ribadiamo ancora oggi, a più 20 anni di distanza. Questa forzatura è il risultato dell’ignavia delle ultime amministrazioni che non hanno saputo pesare l’impatto dell’opera, non è certo responsabilità dell’attuale amministrazione comunale a cui non resta che prendere atto delle scellerate scelte del passato”.
E Muratore aggiunge: “Riteniamo essenziale proseguire nella preservazione e valorizzazione del territorio della Valpantena e della Valsquaranto con le sue peculiarità naturalistiche, storiche e culturali, dando attuazione al progetto di Parco”. “L’Ottavo Circolo Pd continuerà a vigilare per preservare il territorio della Circoscrizione da speculazioni e interventi non sostenibili, sostenendo sempre le iniziative delle associazioni locali”.
Associazioni che da oltre 20 anni conducono questa battaglia: Comitato Fossi Montorio; WWF Veronese; Giardino di Lettura Montorio; Trezzolano Insieme; La Goccia; Circolo 1° Maggio; Italia Nostra; Legambiente; AGESCI Verona 12; Motus Mundi; Associazione montorioveronese.it; LAV; Progetto Natura Verona Lago.
Montorio, 2400 firme per il Fontanon
Queste associazioni hanno incontrato il 14 febbraio scorso l’Amministrazione comunale e in particolare la vicesindaca e assessore all’Urbanistica, Barbara Bissoli, l’assessore all’Ambiente Tommaso Ferrari, la presidente della Circoscrizione Ottava Claudia Annechini e il dirigente dell’Edilizia privata Andrea Alban per discutere del completamento e della trasformazione in pizzeria dell’edificio sul laghetto Fontanon a Montorio.
Di fronte alle rimostranze delle associazioni, Bissoli e Ferrari secondo la nota degli ambientalisti, hanno risposto che “il proprietario ha il pieno diritto di completare l’edificio e che la politica non può intervenire”.
“Frase che abbiamo sentito dire spesso anche dalle precedenti amministrazioni: siamo sicuri che la
politica non possa modificare scelte che sono in contrasto con i diritti di molti cittadini, dell’ambiente e dell’intero sistema naturale? E comunque, è stato chiesto un segnale politico, non foss’altro per dire “noi non siamo d’accordo” rispetto ad una scelta fatta da altri. Una presa di distanza che non si è palesata. Noi pensiamo che si possa cambiare, a maggior ragione una compagine comunale che vuole distinguersi dalle precedenti!”
Nel corso dell’incontro le associazioni hanno depositato 2.389 firme di cittadini che osservano: non vi è alcuna necessità di imprese della ristorazione (ve ne sono già 5 nel giro di 400 metri); la costruzione sarà l’ennesima ferita al paesaggio, in quanto l’area a verde verrà ricoperta di cemento, con danno certo alla specificità dell’habitat lacustre; coperti (circa 200) saranno in buona parte all’esterno e le protezioni estive (tende da sole) ben presto verranno sostituite da strutture per la stagione invernale; il parcheggio previsto avrà solamente 15 posti macchina (a fronte dei 200 posti a sedere) che appaiono del tutto insufficienti a soddisfare le esigenze del nuovo insediamento commerciale;; l’attività provocherà un aumento del traffico veicolare, con auto alla ricerca di parcheggio nelle vie adiacenti, strade del centro storico di Montorio strette e senza marciapiedi; la zona diverrà invivibile con un traffico insostenibile.
Ma come si è arrivati a questa situazione che sta scaldando gli animi di Montorio? La questione “area del Fontanon” risale a più di 20 anni fa quando, la ditta proprietaria della ex Sapel (Società anonima pelli e lane) costruisce proprio sulla sponda del laghetto, classificato nel piano regolatore come terreno industriale, un edificio adibito a padiglione espositivo. Tale opera non è mai stata completata.
Nel 2017 la giunta di Flavio Tosi include l’area nell’ambito del centro storico minore trasformando
di fatto il terreno da industriale a commerciale e nel 2020 la giunta di Federico Sboarina, con la Variante 23, consente che l’edificio incompiuto da magazzino espositivo, possa essere completato come esercizio commerciale.
Nel 2021 la proprietà (River Immobilia Srl) presenta un progetto per la conversione dell’edificio in pizzeria ma lascia decadere questa prima SCIA (segnalazione certificata di inizio attività). Nel 2022 ne viene presentata una seconda, che trovando piena approvazione, autorizza di fatto la pizzeria al Laghetto Fontanon.
Ma il cantiere per la pizzeria è partito
Ma tra i motivi per cui l’area andrebbe preservata, tutelata e valorizzata, le associazioni ne ricordano alcuni: “E’ stato interrato un fontanile senza che vi sia riscontro alcuno dell’autorizzazione; i proprietari, in più di una occasione, hanno beneficiato di cambi di destinazione d’uso dei terreni senza nessun beneficio per il paese; la inclusione dell’edificio nell’ambito del centro storico minore, da parte della giunta Sboarina, è quantomeno discutibile, se non altro per la piccola e specifica porzione interessata; i parcheggi sono del tutto insufficienti; il traffico, aggravato anche dalle recenti costruzioni di condomini, a Montorio sta creando e creerà seri problemi, vedasi la trasformazione di un edificio di due appartamenti in due edifici con venti in via della Segheria; è presente un insediamento di archeologia industriale di rilevante interesse culturale (dichiarazione del 20/12/2021 della Commissione Regionale per i beni culturali del Veneto
ai sensi dell’art. 10 c. 3 del D.lgs. del 22/01/2004 n. 42) che rischia di essere perduto per l’incuria dei proprietari (River Immobilia srl) e che versa già oggi in precarie condizioni.
Le Associazioni ribadiscono la grande importanza che riveste l’ambiente acquatico di Montorio e la necessità di preservarlo perché è un patrimonio fragile ma indispensabile per la vita e per il benessere di tutti, questo è il motivo per il quale è stato proposto al Comune di Verona di istituire il Parco Naturale delle Sorgive e del Fiume Fibbio: creare una zona franca dalle speculazioni edilizie e voltare veramente pagina nella gestione del territorio.
Il 20 febbraio, inoltre, è iniziato il cantiere per eseguire i lavori di completamento creando un’ulteriore ferita al territorio.