Un sorriso tra tanti musi lunghi. Il campionato del Verona è un’altalena continua. Sofferenze, tante. Qualche gioia ma sporadica. Ma tra tanta incertezza, un punto fermo, una sicurezza. Lorenzo Montipò a Napoli taglierà il traguardo delle 100 presenze in serie A, più di sessanta delle quali a difesa della porta dell’Hellas. E la stagione di Montipò è davvero una delle poche note positive di questa balorda annata. Un dato su tutti. Dopo oltre 30 partite di campionato il premio Sante Begali, dedicato alla memoria dell’indimenticato capitano del Verona, esempio di correttezza e stile scomparso nel 2008, vede saldamente al comando proprio il portiere. Montipò ha dominato anche l’ultima tappa, la gara con il Sassuolo, nella quale è stato determinante, soprattutto nella ripresa, per tenere a galla un Verona che imbarcava acqua da tutte le parti. Una Pasqua in famiglia quella di Montipò che proprio durante la festività ha accolto la notizia che Eleonora, la compagna del giocatore sposata lo scorso marzo, lo renderà papà di una bambina. Montipò al Verona è definitivamente maturato, è riuscito a completare quel salto di qualità che si poteva intravedere già qualche anno fa, doti che hanno permesso a Montipò di vestire la maglia dell’Italia Under 21. Portiere ancora decisamente giovane, 27 anni compiuti a febbraio, per il ragazzo di Novara suonano fragorose le sirene del mercato. E’ chiaro che se il Verona dovesse disgraziatamente retrocedere Montipò cambierà aria. Piace a tanti club italiani, ma anche all’Estero raccoglie numerosi estimatori. C’è poi la possibilità che anche in caso di miracolosa salvezza, nella quale Montipò non può che essere annoverato tra i protagonisti, le strade con il Verona possano separarsi. In questo caso non siamo in presenza di una qualche antipatica plusvalenza, termine che al tifoso dell’Hellas mette il sangue agli occhi. Il Verona ha scommesso su Montipò e lo stesso giocatore scegliendo l’Hellas ha in qualche misura investito su stesso. Investimento che darà a fine campionato i suoi frutti, verosimilmente. Ma se l’impegno e le prestazioni di Montipò ne hanno fatto uno dei giovani portieri italiani più promettenti, è altrettanto vero che dietro a questa crescita c’è il certosino lavoro di Massimiliano Cataldi, il preparatore dei portieri della società di Setti. Con lui Montipò è divenuto uno dei punti di forza del Verona, con lui Marco Silvestri da signor nessuno, ha destato l’interesse di molti club della massima serie fino al suo passaggio all’Udinese. Come a dire che dietro ad una storia di successo c’è sempre un segreto.
Mauro Baroncini