Monte Baldo vuole scalare l’Unesco Per la ricchezza della sua flora soddisfa molti dei criteri previsti dalle linee guida

I sindaci dei Comuni trentini e veronesi di Ala, Avio, Brentino Belluno, Brentonico, Brenzone sul Garda, Caprino Veronese, Ferrara di Monte Baldo, Malcesine, Mori, Nago-Torbole e Rivoli Veronese scendono in campo per candidare il Monte Baldo a patrimonio mondiale secondo quanto previsto dalla Convenzione Unesco del 1972. Claudio Soini, Ivano Fracchetti, Alberto Mazzurana, Dante Dossi, Davide Benedetti, Paola Arduini, Serena Cubico, Giuseppe Lombardi, Stefano Barozzi, Gianni Morandi e Giuliana Zocca lo fanno con una lettera indirizzata agli assessori del Veneto e della Provincia autonoma di Treno, Cristiano Corazzari e Mario Tonina. L’iniziativa arriva dopo l’incontro avvenuto presso la stazione di arrivo della funivia di Malcesine. I sindaci ricordano che i territori comunali si sviluppano sulla catena montuosa del Monte Baldo che, nel suo complesso, si estende per 390 km, una realtà che si eleva fino a 2218 metri ed era conosciuta dal Cinquecento come Hortus Italiae e poi come Hortus Europae. A sostegno della loro richesta ricordano che il Monte Baldo, per la ricchezza della sua flora (quasi 2000 specie vegetali spontanee e naturalizzate) e per la loro antica catalogazione soddisfa i criteri previsti nelle linee guida operative.
Fin dall’antichità è stato luogo di incontri di botanici, farmacisti, climatologi, geologi, storici e speleologi. I rappresentanti delle rispettive amministrazioni comunali chiedono così alla Regione Veneto e alla Provincia autonoma di Trento di procedere alla predisposizione del fascicolo per poterlo inviare alla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco affinchè i ministeri competenti vengano investiti della relativa domanda e possano procedere alla sua valutazione.