Gentile direttore, percorro tutti i giorni le strade cittadine e dopo le modifiche del Codice della strada che doveva rendere più sicura la circolazione stradale non vedo grandi cambiamenti. In particolare vedo monopattini dappertutto, in piena anarchia. Non doveva arrivare una stretta?
Mario Parisi
Gentile lettore, il nuovo Codice della strada ha in effetti varato alcune regole molto severe per la circolazione dei monopattini. Le riassumo. E’ previsto l’obbligo del casco che è stato esteso a tutti i conducenti, a prescindere dall’età. Non è specificato però quale tipo di casco e con quale omologazione e così si vedono persone sul monopattino con il casco da bicicletta o con il casco da moto. Manca solo lo scolapasta in testa.
Sino ad ora l’obbligo del casco persisteva soltanto per i minori. È stato introdotto anche l’obbligo di munire il monopattino dei freni su entrambe le ruote e anche delle frecce. Per quanto riguarda la targa, questo è condizionato dall’emanazione dei decreti attuativi che dovranno disciplinare la normativa.
Per il resto, il nuovo Codice della strada introduce anche per i monopattini l’obbligo di assicurazione, il divieto di circolare contromano, su piste ciclabili e in aree pedonali. L’utilizzo è consentito solo su strade urbane con limite massimo di 50 km/h. Per i servizi di sharing, sistemi obbligatori per bloccare l’uso fuori dalle aree consentite.
Bene, detto questo veniamo a quello che osserviamo tutti i giorni in città. Pochi usano il casco utilizzando il monopattino. Si continuano a incrociare persone sul monopattino senza casco e contromano. Spesso i ragazzi viaggiano anche in due su un monopattino, oppure è capitato di vedere il padre o la madre con il figlio piccolo insieme sul monopattino. Frecce poche. La targa non ce l’ha ancora nessuno. Monopattini circolano sui marciapiedi, sulle ciclabili, ovunque con gravi rischi di incidenti con bici, moto e auto. In questo caso l’assicurazione dov’é? Non parliamo poi dell’abbandono dei monopattini: si trovano ovunque, intralciano strade, marciapiedi e parcheggi. Il Comune ha previsto e disegnato aree di sosta riservate ai monopattini. Ma nessuno le utilizza, come dimostra la foto che pubblichiamo.
Perché tutto questo? Come dicevamo, mancano i decreti e i regolamenti per attuare nel concreto quello che è stato inserito nel Codice della Strada.
Quindi di fatto ad oggi qual è lo stato dell’arte? Sono soltanto due gli obblighi reali e attuali per chi usa il monopattino: non può andare fuori dai centri abitati e deve indossare obbligatoriamente il casco.
Tutto il resto, frecce, targa, assicurazione e così via, chissà quando se ne riparlerà. Non bastano i proclami e gli slogan.
In definitiva, il nostro pensiero ormai è questo: mettere ordine nella giungla dei monopattini è una semplice utopia. Si fa prima a vietarli, escluso pochissimi casi e situazioni particolari in cui consentirne l’utilizzo. Risulteremo antipatici agli utilizzatori di questo mezzo, ma questa esplosione di anarchia diffusa non è più tollerabile per i pericoli che sta creando.