Mentre il Decreto Aiuti Ter mette in campo nuove misure contro il caro energia emerge un dato sempre più preoccupante: ben il 18% delle imprese (circa 10mila) non riesce a far fronte ai debiti finanziari, tributari e previdenziali. Tradotto vuol dire che sempre più imprese non riescono a pagare tasse e contributi.
“Ci troviamo in una situazione paradossale – spiega Luca Luppi presidente di Casartigiani Verona -. Nonostante constatiamo gli sforzi fatti per aiutare le imprese, le misure adottate non sono ancora sufficienti. Il rischio è che molte aziende vengano schiacciate dal peso degli oneri amministrativi e dal costo delle bollette e abbassino per sempre le serrande, e questo l’Italia non se lo può permettere”.
Questa situazione colpisce con ancora più forza le Pmi e le micro imprese, che rappresentano la maggior parte delle attività artigiane. E il quadro diventa ancora più drammatico se si pensa che all’aumento dell’energia si affianca anche quello delle materie prime.
“Tanti artigiani si stanno indebitando per pagare la luce e il gas, al punto che alcuni stanno pensando di chiudere l’attività per i mesi invernali per ridurre i costi – spiega il presidente Luppi -. Solo una politica miope può permettere che un Paese si fermi per tagliare le spese. Sarebbe un danno gravissimo, un abbassamento della qualità del Made in Italy e non da ultimo uno svantaggio competitivo nei confronti dei nostri competitor internazionali. Bene la proposta di un esonero contributivo per chi assume da aziende in crisi, ma servono altri incentivi per sostenere le imprese e garantire la continuità del lavoro’’.
Non altrettanto bene invece come sta venendo gestita la questione dei crediti di imposta sui consumi energetici, “nella pratica stiamo vedendo che gli oneri amministrativi e le procedure per richiedere l’agevolazione sono complicate e in molti casi superano i benefici ‘’, conclude il presidente Luppi.