La Polizia Locale di Verona ha eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere, provvedimento emesso dal GIP dott.ssa Carola Musio su richiesta del Pubblico Ministero dr. Stefano Aresu, nei confronti di un sodalizio criminale di etnia nigeriana, dedito allo spaccio di sostanze stupefacenti, in concorso tra loro, nel quartiere di Veronetta, soggetti tra i 23 e i 28 anni, tutti senza fissa dimora, facenti parte di un gruppo rodato e compatto, per il quale lo spaccio configura ormai una sorta di attività lavorativa organizzata.
L’indagine, denominata “Piazza pulita”, ha portato a scoprire tecniche particolari utilizzate dagli spacciatori, che si nascondevano nel cavo orale le numerosi dosi, così come per i clienti di conservarla in bocca dopo averla acquistata, in modo da non farla recuperare in caso di arrivo della Polizia locale, era partita nello scorso febbraio a seguito delle segnalazioni dei residenti e si è incentrata su una attività di osservazione su strada giornaliera da parte degli agenti del reparto Territoriale. L’attività di polizia giudiziaria ha comportato circa 3 mesi di osservazione ininterrotta e l’individuazione di 3000 cessioni di eroina e cocaina in tre mesi, permettendo di filmare e fotografare centinaia di clienti degli arrestati, tra cui studenti, operai, professionisti, dipendenti pubblici ma anche papà con passeggino e figlio al seguito. Migliaia le dosi di hashish e cocaina vendute in piazza XVI Ottobre e in aree limitrofe, con veri e propri turni di servizio da parte degli arrestati e con clienti che giungevano da tutta la provincia, con tutti i mezzi possibili (monopattini, biciclette, motorini, autovetture e autocarri) per rifornirsi al “market” all’aperto di Veronetta. Gli agenti hanno anche accertato e sanzionato la consumazione sul posto di molte dosi, anche con il getto di siringhe utilizzate, in alcuni cortili privati del quartiere. Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Verona, la Polizia Locale ha raccolto centinaia di ore di attività di spaccio e migliaia di fotogrammi che dimostrano una vera organizzazione, messa a punto nei minimi dettagli. Gli arrestati sono stati trasferiti al carcere di Montorio. Per gli acquirenti scatteranno le segnalazioni alla Prefettura di Verona per i successivi provvedimenti amministrativi.
Si rappresenta, infine, che il procedimento penale pende nella fase delle indagini preliminari e le persone sottoposte alle indagini non possono essere considerate colpevoli fino alla pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.