Giovanni Miozzi, era uno degli astri nascenti della destra politica veronese. Sindaco di Isola della Scala e poi presidente dell’amministrazione provinciale. Tutto sembrava filare a gonfie vele quando arrivò la mazzata. Miozzi venne accusato sei anni fa di concussione. Era la vigilia di Natale del 2013. Una botta da rimanerci secco. In primo grado, l’ex primo cittadino di Isola della Scala, venne condannato a un anno e mezzo di carcere. Nonostante l’accusa si fosse trasformata da concussione ad abuso d’ufficio. Quest’inchiesta e relativo processo gli è costato la carriera politica a cui si sommano sei lunghi anni di dolore. Non solo, ma anche di umiliazioni, di sussurri, di veleni. Ora Corte d’Appello di Venezia lo ha prosciolto. Ci sarebbe da chiedersi chi ridarà mai al buon Miozzi i sei anni di umiliazioni e dolori che ha dovuto subire. Ovviamente nessuno. L’ex presidente oggi ha solo la soddisfazione di risultare innocente. La vicenda di per sé era assai nebulosa e riguardava un’assunzione di una persona alla casa di riposo Marco Biasia di Isola della Scala. Scriviamo nebulosa perché all’epoca c’era una gran confusione tra contratti di lavoro dipendente e a termine. Sta di fatto che Giovanni Miozzi, questo problema l’ha pagato assai caro.