Un passaggio sotto le Torricelle ma non autostradale bensì urbano e con traffico inibito ai camion. Ogni giorno ne esce una nuova sulle soluzioni progettuali per chiudere l’anello stradale a nord della città. E ora che il Comune ha deciso di spostare i 54 milioni tenuti per anni a bilancio dalla Serenissima A4 sulla realizzazione della strada di Gronda per la Marangona, emerge che la Giunta Tommasi, da sempre tiepida con il Traforo, non ha del tutto escluso l’ipotesi del passaggio a nord. “Noi abbiamo sempre detto che un’opera non esclude l’altra”, ha ribadito ieri l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari a margine di una conferenza stampa, “e pertanto abbiamo intenzione di approfondire nel Pat, il Piano di assetto del territorio, le possibili soluzioni. Finora due sono state le ipotesi: il Traforo autostradale da mezzo miliardo di euro che non è realizzabile e poi abbiamo ereditato uno studio di fattibilità di massima dall’amministrazione Sboarina per un minitraforo urbano. Il costo stimato era di 120 milioni di euro. Nel piano di massima però non ci sono indicazioni precise e definite sul tracciato e le uscite di quest’opera, per questo intendiamo chiedere agli esperti un approfondimento. Ma noi pensiamo a un’opera, e qui lo dico al presidente della Camera di commercio Riello (che sulla Cronaca di Verona di ieri si era dichiarato a favore del Traforo-ndr) che prevede l’inibizione al traffico pesante. Sarebbe una strada urbana per le auto, ma deve avere costi sostenibili” e ovviamente anche un impatto ambientale ridotto al minimo. ”Tra la scelta di tenere fermi 54 milioni per un’opera che non si fa e rischiare di perderli o utlizzarli per un’opera, abbiamo scelto di impiegarli per una strada importante come la Gronda per la Marangona”. E domani i consiglieri regionali di centrodestra da Corsi a Polato a Valdegamberi e altri daranno vita a una conferenza stampa per denunciare il metodo seguito dal Comune per questa scelta ma soprattutto per ribadire la necessità del Traforo delle Torricelle, anche perché, dicono, senza la galleria il filobus in via Mameli non è sostenibile. Ma di quale Traforo si parla? Qui possono esserci sorprese, perché emergerebbe la disponibilità anche a un Traforo urbano, economicamente sostenibile e da realizzare anche a stralci. Un po’ per volta.
Bertucco stroncava il progetto “E’ soltanto fuffa elettorale”
Ma allora se Palazzo Barbieri studia gli approfondimenti per il “Traforino intervallivo” e il centrodestra sostiene l’opera, sono tutti d’accordo? No, il problema vero è che i principali oppositori al progetto del Traforo, ritentuo un’opera dannosa dal punto ambientale ed economico, il sindaco Tommasi li ha proprio in Giunta e in maggioranza. Da sempre contro il Traforo, per esempio, l’attuale assessore Michele Bertucco, un lungo trascorso in Legambiente, che ha sempre avuto posizioni critiche sull’opera stradale. Per esempio nell’aprile 2022, dai banchi dell’opposizione all’amministrazione Sboarina-Luca Zanotto, Bertucco scriveva contro il Traforo parole molto nette. “Il Traforo è diventato ormai la tipica promessa elettorale, che riesce perfino nell’impresa di riavvicinare Sboarina e Zanotto al loro vecchio Sindaco Tosi. L’ipotesi inserita nel Pums parla infatti di un traforo ad una sola canna e ad una sola corsia per senso di marcia, a pedaggio per la parte che riguarda la galleria ed escluso al transito dei camion, della lunghezza di 4,4 km e 100 milioni di euro di costo (Iva esclusa) tra la Valpantena e via Preare. Una versione semplificata e monca del progetto tosiano. Ma c’è un “ma”“, sosteneva Bertucco. Il Pums cui fa riferimento è quello ereditato ora da Tommasi e modificato e votato nei giorni scorsi dal Consiglio comunale. “Questo intervento da solo non rappresenta la tanto sbandierata chiusura dell’anello circonvallatorio attorno alla città. E il Pums questo lo sa benissimo, tanto è vero che per chiudere l’anello ci si riaffida esplicitamente al vecchio fallimentare progetto Tosi del 2009”, scriveva Bertucco nel 2022.. ”Nella relazione del Pums si legge infatti che “è stato sottoposto a valutazione trasportistica anche il prolungamento del collegamento urbano tra la Valpolicella e la Valpantena fino all’Autostrada A22 in prossimità del casello di Verona Nord. Per quanto riguarda il tracciato è stato confermato quello contenuto nello studio di fattibilità e Progetto Preliminare legati alla Proposta di Project Financing, redatti nel settembre 2009”. Quindi, spiegava Bertucco, “ il completamento delle tangenziali proposto da Sboarina e Zanotto è destinato ad incontrare le stesse insormontabili difficoltà già incontrate da Tosi”. Bertucco, che è sempre stato molto documentato, aggiungeva: “Del resto, senza prevedere il collegamento con il casello autostradale di Verona Nord, le autostrade a cui Sboarina e Zanotto hanno chiesto un contributo non avrebbero alcun interesse a metterci dei soldi”. E concludeva lapidario: “Siamo di fronte alla solita fuffa elettorale”.
mb