“Su questo progetto di Arsenale io non ho alcuna responsabilità. Sono abituato a prendermele quando ho avuto un ruolo, ma non me le prendo per quello che non faccio. Ad aprile 2012, quando ero ancora nella prima giunta Tosi, io come gli altri assessori abbiamo dato il via libera ad una relazione di un progetto pervenuto (che tra l’altro non è nemmeno quello di cui parliamo oggi). Era una informativa di giunta, quindi non una decisione, che infatti è stata presa a settembre 2012 quando io ero già fuori dall’amministrazione”. A scanso di equivoci Federico Sboarina mette le mani avanti rispetto a quello che è accaduto successivamente. “Noi riteniamo che l’Arsenale sia come l’Arena o Castelvecchio, e cioè come i nostri gioielli e pertanto debba rimanere in mano pubblica. Per il suo recupero servono ingenti risorse e quindi servirà anche l’intervento dei privati, ma è l’ente pubblico che deve decidere quale utilizzo farne con una regia pubblica. Per realizzare questa impostazione, ribadisco la mia disponibilità a pagare la penale prevista pur di fermare lo scempio, pur ricordando che sempre di soldi pubblici si tratta e quindi vanno analizzati bene i costi e benefici. Nel caso dell’Arsenale sono convinto che i secondi prevalgano. Il progetto che l’attuale amministrazione aveva avvallato non va bene perché si realizzerebbe un centro commerciale dentro Borgo Trento. E siccome di centri commerciali ce ne sono già diversi, penso che per L’Arsenale vadano pensate altre cose”. Ma quello che ha riscaldato la giornata è stato il durissimo comunicato del pomeriggio con il quale i coordinatori provinciali delle liste e dei partiti della coalizione a sostegno di Federico Sboarina hanno denunciato il fatto avvenuto sul web contro il segretario della Lega Nord e in particolare le minacce di morte su Facebook a Salvini da parte di un candidato vero nese della Lista Tosi.”La campagna elettorale ha assunto toni inaccettabili. Di noi hanno detto che siamo razzisti e xenofobi, oltre a varie altre menzogne. Il dubbio è che tutto questo polverone sollevato dai nostri avversari, serva in realtà per poter dare il via libera ai loro stessi sostenitori. Basta guardare il commento postato su Facebook dal candidato in Quarta circoscrizione della Lista Tosi Luca Zusi, sulla pagina social del suo candidato sindaco Patrizia Bisinella. Si tratta di un atto gravissimo, un gesto vile che mai in tanti anni si era verificato nella nostra città in occasioni di appuntamenti elettorali”. Ma a stretto giro di posta è arrivata la condanna della Bisinella e l’invito a Zusi a scusarsi.