A novembre, Azienda Gardesana Servizi consegnerà formalmente le aree di cantiere alla ditta che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del primo lotto e, contestualmente, partiranno ufficialmente i lavori per il nuovo Collettore del Garda – Sponda veronese.
Lo hanno comunicato, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il presidente di Azienda Gardesana Servizi Angelo Cresco con il direttore generale Carlo Alberto Voi, il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto, il presidente di Ato Veronese Bruno Fanton e il direttore di Ato Luciano Franchini.
Il bando di gara europeo per l’affidamento dei lavori del primo stralcio funzionale, che va dall’impianto di sollevamento di Villa Bagatta (Lazise) all’impianto di sollevamento in località Ronchi (Castelnuovo del Garda), è stato aggiudicato alla società Impresa Edile Stradale Artifoni Spa. L’azienda vincitrice sarà chiamata a realizzare i primi 4 km del nuovo collettore, intervento che ha il valore di circa 10 milioni di euro. I cantieri interesseranno la passeggiata a lago tra i due Comuni.
AGS nelle prossime settimane pubblicherà altri due bandi di gara per complessivi 3 tratti del nuovo collettore. In questo caso si utilizzerà la procedura dell’appalto integrato, in modo da affidare congiuntamente la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori, accorciando così i tempi di affidamento.
Nello specifico, l’intervento nel tratto “Pergolana – Villa Bagatta” prevede la posa di nuova tubazione in ghisa per 3500 metri e la riqualificazione del collettore esistente per 460 metri, mediante risanamento della tubazione in calcestruzzo la cui struttura risulta ancora in buono stato di conservazione. Per il tratto rimanente, l’attuale condotta ‘a gravità’ verrà sostituita con una nova condotta di maggiore diametro in vetroresina rinforzata in ingresso all’impianto di sollevamento ‘Ronchi’, le cui apparecchiature elettromeccaniche ed elettriche saranno adeguate con aumento della capacità di pompaggio del refluo a valle. L’intervento nel tratto “Ronchi – Pioppi” prevede, invece, la posa di nuova tubazione in ghisa per 1380 metri e consentirà di modulare temporaneamente le portate all’impianto di sollevamento di ‘Pioppi’.
L’importo a base di gara ammonterà a circa 5,8 milioni di euro oltre alle somme a disposizione che completano il Quadro Economico dell’investimento a circa 6,6 milioni di euro.
“Mettendo in cantiere questi tratti di nuovo collettore – ha sottolineato il presidente di AGS Angelo Cresco – noi esauriamo i 40 milioni di euro di finanziamento ministeriali. Purtroppo i ritardi decisionali della sponda bresciana rischiano di bloccare l’opera. Sono certo che ciascuno consideri un errore gravissimo il risultato che vede noi fermi per assenza di fondi e i nostri amici bresciani in difficoltà con il finanziamento del governo che, nella migliore delle ipotesi, rischia di rimanere bloccato in cassa per anni’’.
Il valore complessivo per la realizzazione di tutto il nuovo collettore, sponda veronese, è pari a 116 milioni di euro. Il Ministero dell’Ambiente ha finanziato l’opera complessiva (sponda veronese, più sponda bresciana) con 100 milioni di euro, così provvisoriamente ripartiti: 40 milioni di euro per la sponda veronese; 60 milioni di euro per la sponda bresciana.
“Siamo pronti a partire con i cantieri del primo lotto – ha confermato il diretto di AGS Carlo Alberto Voi -. I lavori interesseranno la passeggiata a lago tra Lazise e Castelnuovo del Garda. Essendo una posizione delicata, abbiamo avviato con Arpav un progetto di monitoraggio costante per lavorare con la massima attenzione all’ambiente. Auspichiamo di utilizzare i fondi del Recovery Fund per ottenere ulteriori finanziamenti a favore dell’opera”.
“Una scarsa qualità delle acque del lago, ovunque si manifesti – ha sottolineato il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto – rappresenta una minaccia per tutti i territori e le province che si affacciano sul Garda’’.
“In questa situazione – ha detto il presidente di ATO Veronese Bruno Fanton – si sta scherzando con il fuoco. Il rischio è quello di mettere a repentaglio l’ecosistema del lago di Garda. Quindi, auspico una presa di coscienza da parte bresciana per fare in modo che tutti assieme riusciamo, non solo a iniziare quest’opera fondamentale, ma a terminarla, mettendo in sicurezza questa nostro gioiello”.
“Il primo lotto, del valore di circa 10 milioni di euro – ha detto Luciano Franchini, direttore Ato Veronese – è interamente coperto dal finanziamento che abbiamo già in cassa. Anche i lotti successivi, fino a un complessivo di 44,3 milioni, saranno completamente coperti dai finanziamenti pubblici che abbiamo a disposizione”.