Alla fine la Superlega è volata via come un castello di carte. Anche le squadre italiane, dopo l’annuncio dell’ uscita dalla nuova competizione dei team inglesi e dell’Atletico Madrid, hanno abbandonato il progetto. Ma ci sono differenze nei toni dei comunicati di Juventus, Milan e Inter, e in posizioni ufficiali così anche una sfumatura può dire molto. I bianconeri per esempio parlano di «poche possibilità di realizzare il progetto».
Qui MIlan. Il club rossonero è stato invitato nella Superlega per il passato di successi e l’enorme bacino di tifosi nel mondo. Martedì l’amministratore delegato Ivan Gazidis, aveva esposto i piani agli sponsor. Poi mercoledì, quando la situazione è precipitata, è stata diffusa una nota per spiegare la brusca retromarcia: «Abbiamo accettato l’invito a partecipare al progetto di Super League con la genuina intenzione di creare la migliore possibile competizione europea per i fan di tutto il mondo, per tutelare gli interessi del club e della nostra tifoseria. Il cambiamento non è facile, ma l’evoluzione è necessaria per progredire, e anche la struttura del calcio europeo si è evoluta e modificata negli anni. Ma la voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro club deve rimanere sensibile e attento all’opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Continueremo comunque ad impegnarci attivamente per definire un modello sostenibile per il mondo del calcio».
Qui Juventus. La Juventus, la società più esposta insieme al Real Madrid di Florentino Perez, è stata fra gli ultimi ad arrendersi. Dopo le dichiarazioni di, la società ha preso posizione ufficialmente, doveva farlo essendo quotata in Borsa (il titolo è crollato), ma non si guarda bene dal dire che il progetto Superlega è finito: «Siamo al corrente della richiesta e delle intenzioni altrimenti manifestate di alcuni club di recedere da tale progetto ( la Superleague ), sebbene le necessarie procedure previste dall’accordo tra i club non siano state completate. In tale contesto, Juventus, pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito”.
Qui Inter. Infine, l’Inter: è stata la prima sfilarsi. Suning aveva sposato la Superlega, vedeva l’occasione per uscire dalle difficoltà finanziarie, come per tutti gli altri dodici club impegnati, il via libera era arrivato dalla proprietà, da Zhang. Dopo le breve dichiarazioni nella notte fra martedì e mercoledì, il comunicato definitivo dice questo. Conferma che il club non fa più parte del progetto Super League. “Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica; l’innovazione e l’inclusione sono parte del nostro Dna fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l’industria del calcio non cambierà mai”.