Un esposto dell’Osservatorio Migranti su una lunga serie di carenze nei Cas che accolgono gli stranieri, la Prefettura ha deciso di commissariarne quattro per le inadempienze della cooperativa che li gestisce.
Sono l’Hotel Papillon di Nogara, Hotel Mileto di Spiazzi, a Caprino veronese, ex Hotel Valpantena di Poiano e il Cas di Roverchiara. Il prefetto Martino ha nominato per la gestione tre dipendenti della Prefettura: il viceprefetto aggiunto Riccardo Stabile, il dirigente Nicola Noviello e la funzionaria Maria Nella Cardaci.
Si occuperanno della temporanea gestione fino a quando non ci saranno nuovi assegnatari al posto della cooperativa San Francesco.
In particolare, tra gli inadempimenti sono stati rilevati problemi per la fornitura di vitto, vestiario, pocket money, servizi di pulizia, mediazione linguistica, assistenza sanitaria, sociale e psicologica. Una decisione che mette ancora più in luce la difficoltà di gestire la politica dell’immigrazione e la carenza di un piano sovranazionale.
Sul tema è intervenuto l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia: “Strada sbarrata a gestioni truffa. Bene l’azione del governo che permette di intervenire, quando necessario, con una serie di misure che consentono di commissariare le strutture, come i CAS, che sono mal gestite e non garantiscono gli standard richiesti. E guai a puntare il dito sugli amministratori locali, sempre in prima linea anche nella gestione dei migranti. Dichiarazioni fuori luogo e irrispettose, quindi, nei confronti del grande lavoro svolto dai sindaci della provincia di Verona, seppur con pochi mezzi a disposizione”.“Il dato è uno -prosegue Borchia-: l’Unione europea è ancora poco incisiva sulla gestione dei flussi migratori mentre in Italia, a tutti i livelli, si sta mettendo massimo impegno per raddrizzare l’imbarazzante gestione dell’accoglienza ereditata. Quindi, lo scaricabarile proprio non funziona, si assuma la responsabilità chi ha diffuso l’illusione che sul territorio ci siano opportunità e risorse per tutti”.
“L’accoglienza diffusa, che trova nei CAS la sua espressione sul territorio, non è la soluzione e i commissariamenti ne sono la riprova. Il sistema dell’accoglienza va rivisto totalmente. La rotta balcanica continua a preoccupare, nelle prossime settimane verosimilmente le condizioni meteorologiche favoriranno nuove partenze sulla rotta mediterranea. L’Ue sta a guardare. Con la nuova legislatura del Parlamento europeo, ci auguriamo vivamente che Bruxelles inizi ad essere più concreta sulla riduzione delle partenze”.