A livello giovanile non è né giusto, né efficace basare la selezione dei calciatori solo sulla prestanza fisica, e quindi, di fatto, preferire i nati all’inizio dell’anno a quelli nati alla fine. Per questo motivo, i criteri di selezione devono essere altri. È ciò che emerge dalla ricerca “The Ball Kicking Speed: A New, Efficient Performance Indicator In Youth Soccer”, cui ha partecipato l’ateneo veronese, pubblicata sulla rivista scientifica PloS one. Autore principale Luca Paolo Ardigò, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive nel dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, diretto da Andrea Sbarbati. Primo autore della pubblicazione è Ante Rađa, docente dell’università di Spalato, Croazia. Alla ricerca hanno partecipato sette, tra enti e università, appartenenti a quattro nazioni diverse. Lo studio ha esaminato e studiato le velocità massime di tiro con interno ed esterno piede, con entrambi i piedi, di 119 calciatori, titolari e riserve di prima e seconda divisione croate under 15, 17 e 19. L’esperimento ha confermato che i calciatori più vecchi effettuano tiri a velocità maggiore dei più giovani e che i titolari effettuano tiri a velocità maggiore delle riserve. Inoltre, è emerso come quest’ultima differenza sia maggiore negli under 15 e negli under 17 rispetto che negli under 19.