“Le primarie in Italia sono state fatte per la prima volta ormai 12 anni fa ma nel centrosinistra c’è ancora chi stenta a capirne il senso”. E’ stato tutt’altro che tenero Damiano Fermo alla sua prima uscita ufficiale come candidato alle primarie del Pd, che ha lanciato dall’ex Arsenale. E non ha risparmiato neppure la compagna di partito Orietta Salemi. A chi dice che la mia candidatura è un ostacolo per la maggioranza perché da buon renziano avrei dovuto seguire l’ordine di scuderia rispondo soltanto con un sorriso . Se invece qualcuno aggiunge tra le sue argomentazioni (come ho purtroppo letto dai giornali le dichiarazioni della Salemi) che mi sarei dovuto far ispirare dal mio cognome FERMO e avrei dovuto attendere il mio turno, rispondo che pensare che a un uomo di 35 anni, sposato, con 2 figli e un’azienda non sia titolato a correre è esattamente una di quelle cose che combatto e per cui oggi faccio politica”. Poi è passato al centrodestra e a Tosi: “Sulla candidatura della Senatrice Bisinella , dico solo che Verona non ha bisogno di unapolitica dei parenti o affini, ma di un Sindaco vero e autonomo”. Poi ha lanciato il suo programma per gli assessorati. Tre in particolare: innovazione “Centrale Verona” per creare lavoro qualificato per le prossime generazioni; cultura “Destinazione Verona” per sfruttare al meglio il capitale storico, paesaggistico e artistico e sicurezza “Protezione Verona” per proteggere i nostri cittadini dal crimine, ma anche dall’inquinamento. Fermo ha lanciato l’evento di Grande Verona ( www.grandeverona.it ) come un primo momento di confronto tra 8 diversi tavoli tematici, aperto a tutti i cittadini: il 15 marzo alle 21 in sala Lodi. G. G.