Mercato del lavoro, Verona sugli scudi. Il 2022 si è confermato un anno positivo Con Venezia è la provincia che ha concentrato il maggior numero di assunzioni

Il 2022 si è confermato un anno positivo per il mercato del lavoro veneto, che soprattutto nella prima parte dell’anno ha visto proseguire il rimbalzo occupazionale post Covid iniziato nell’estate del 2021, per poi mostrare un progressivo rallentamento del ritmo di crescita. Il saldo tra assunzioni e cessazioni è pari a 29.500 posti di lavoro dipendente in più, un valore inferiore a quello del 2021, anno caratterizzato da ritmi di crescita particolarmente sostenuti, ma superiore a quello registrato nel 2019 (26.900). Le assunzioni, complessivamente 616.200, sono cresciute del 14% rispetto allo scorso anno e del 4% sul 2019. Il primo semestre dell’anno si è rivelato particolarmente positivo e ha registrato una crescita delle assunzioni pari al +31%, mentre nella seconda metà del 2022 i reclutamenti sono tornati su livelli analoghi a quelli del 2021, segnando mediamente un -2% e toccando a dicembre il valore minimo del -5%. Il mese di dicembre 2022 ha inoltre registrato una perdita di 13.100 posti di lavoro che, sebbene fisiologica in questo periodo dell’anno, risulta superiore sia a quella registrata nel 2021 (-9.700) che a quella del 2019 (-12.100). Le province che hanno concentrato nell’anno il maggior numero di assunzioni sono state Venezia e Verona, che insieme hanno registrato oltre 307.000 reclutamenti, ovvero la metà del totale dei contratti stipulati complessivamente in Veneto, con una crescita rispettivamente del +29% e del +10% rispetto all’anno precedente. Quanto ai posti di lavoro creati spicca invece Padova, con 6.900 posti di lavoro in più nel corso dell’anno sui 29.500 guadagnati complessivamente in Veneto, seguita da Venezia e Verona (entrambe attorno a 5.900 posti di lavoro in più). Il Veneto centrale, a vocazione manifatturiera, presenta saldi più contenuti ma significativi in proporzione alla dimensione demografica, con Vicenza che vede crescere il suo bacino occupazionale di 4.800 posti e Treviso di 4.400. Rovigo e Belluno presentano valori in linea con il peso dei rispettivi territori: mille posti di lavoro in più e assunzioni stabili rispetto all’anno precedente a Rovigo, 600 posti in più e assunzioni in crescita del 6% a Belluno. Nel mese di dicembre, invece, assunzioni in calo ovunque tranne che a Venezia.