Siamo alla vigilia di un grande appuntamento democratico che riguarda il Sindacato e i lavoratori che operano nei vari settori della Pubblica Amministrazione. Da oggi fino a mercoledì 16 Aprile si voteranno i Rappresentanti Sindacali nei Ministeri, nella Scuola, nella Sanità, nei Servizi Socio Assistenziali, negli Enti locali, tutte attività e figure professionali che svolgono un lavoro e servizi importanti e delicati per i cittadini. “La partecipazione al voto dei lavoratori per individuare i loro rappresentanti – dice il coordinatore Uil Veneto-Verona, Giuseppe Bozzini – sarà la cartina di tornasole per dimostrare quanto questi lavoratori ritengono fondamentale la loro funzione. E’ un momento per la nostra società Veronese, particolarmente delicato. Il cambiamento demografico inizia a farsi sentire anche a Verona; aumentano le persone anziane e necessariamente servirebbe potenziare i servizi socio assistenziali, ridisegnando e investendo nella sanità territoriale. Abbiamo meno giovani – prosegue Bozzini – che dovranno affrontare un mercato del lavoro in piena rivoluzione, con l’avvento dell’intelligenza artificiale si modificano ruoli e competenze, e forse avremmo bisogno di una scuola ed una formazione più forte, capace di orientare e formare saperi sempre più flessibili. La grande platea degli Operatori Sociali oggi presenti nella Nostra Provincia, con una società che invecchia e dove si indeboliscono e si allentano le reti familiari, sono diventati essenziali per garantire la tenuta del tessuto sociale”. Dal 2022 a oggi, si registrano 202 infermieri in meno nell’Ulss 9 e 68 in Aoui Verona. Solo nell’ultimo anno e mezzo, 386 contratti sono cessati, e le dimissioni volontarie (172) hanno superato persino i pensionamenti (169).Tagli pesanti anche nei Comuni veronesi: in 5 anni 23,6 milioni in meno. “La protesta, gli scioperi e le importanti iniziative delle Categorie Sindacali della Uil nei vari comparti pubblici – precisa Bozzini – non sono contro la Dirigenza, ma servono per far capire ai cittadini quanto siano vitali ed importanti i lavoratori nei servizi che lo Stato è chiamato ad offrire. Gli organici nel pubblico impiego sono stati così compressi in nome della riduzione della spesa pubblica, grazie anche al fatto che non tutti i cittadini pagano equamente le tasse per sostenere la spesa, che nelle Case di Riposo negli Ospedali assistiamo a turni massacranti per gli operatori, che si riflettono poi sulla qualità dei servizi. Quindi nessuna rivoluzione o contrapposizione politica – conclude – come Uil siamo per dare il giusto riconoscimento al lavoro pubblico e tornare a dare QUALITA’ nei servizi ai cittadini”.