“Il sindaco bacchetta Agec, ma dimentica che Agec è un ente comunale. Chiediamo interventi concreti, perché della salute dei nostri figli stiamo parlando. Un’amministrazione del cambiamento avrebbe dovuto formulare un bando virtuoso, non regole che invece hanno garantito la permanenza di chi pensava di mettere sabbia nei piatti dei bambini.Il Comune invece di aumentare la tariffa dovrebbe sospenderla fino alla risoluzione delle criticità”. Così Marta Vanzetto capogruppo M5s in Comune dopo il ritrovamento di insetti nelle pietanze servite alle mense scolastiche. Anche per il gruppo consiliare comunale Pd Verona Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani “Troppo facile -scrivono in una nota- scaricare il fardello sulla ditta appaltatrice, la quale occorre ricordare che ha vinto un appalto costruito con le premesse che ci sono tristemente note e sul criterio del massimo ribasso. L’interlocutore nostro e delle famiglie non è Euroristorazione ma Agec, perché è a questa “azienda speciale” – braccio operativo del Comune di Verona – che spettano i controlli. Sbandierare l’alta qualità degli ingredienti è propagandistico se poi non c’è una organizzazione in grado di intercettare vermetti e larve. In questo senso, l’aumento del 20% della retta per la ristorazione scolastica decisa dalla giunta lo scorso luglio si sta rivelando assolutamente ingiustificato. Se già oggi il costo di un pasto in una scuola veronese è tra i più alti della provincia di Verona, ci domandiamo a quanto ammonterà la spesa per la mensa una volta terminato il processo di internalizzazione…”. Anche per Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in comune: 2Non c’è un torto da vendicare ma una qualità del servizio da ripristinare. Le criticità di cui soffre erano evidenti già nel dicembre 2017, quando il bilancio di gestione 2016 mostrava risultati non propriamente allineati con le aspettative. Le scuole veronesi servite sono in tutto 140 per un totale di 2,3 milioni di pasti serviti (Agec ne gestiva direttamente 58). Pochissimi i controlli: a fronte degli 800 previsti ne erano stati effettuati solo 642, tutti a campione. La percentuale di gradimento delle famiglie era del 74% a fronte dell’88% atteso. Facile attendersi un peggioramento dei dati.