“Meno palestra e più sport all’aperto” Ecco le indicazioni del Comitato tecnico scientifico per gli insegnanti: "No giochi di squadra, meglio le attività individuali"

Sport all’aperto, quando è possibile. Se l’educazione fisica si svolge al chiuso (palestra) «dovranno essere garantiti adeguata areazione e un distanziamento interpersonale di almeno due metri». Sconsigliati i giochi di squadra e di gruppo «mentre sono da privilegiare quelli individuali» che permettano ai ragazzi di mantenersi lontani. Sono scritte nel verbale del comitato tecnico scientifico (Cts) del 28 maggio le regole per lo svolgimento delle attività motorie a scuola. E quelle valgono per la ripartenza, se i dati dell’epidemia non cambiano.

La mascherina. La mascherina? Non viene specificato come andrà usata. Entra nel dettaglio Paolo D’Ancona, Istituto superiore di sanità, coordinatore delle linee guida sulla gestione dei focolai nelle scuole: «Le lezioni di ginnastica prevedono spesso un’attività fisica intensa e rappresentano una delle eccezioni rispetto all’uso della mascherina che non andrà dunque indossata, come anche durante i pasti, per favorire una corretta respirazione».

I due metri. Tuttavia, per contenere il rischio di «aumentata aerosolizzazione dovuta alla respirazione più profonda legata allo sforzo deve essere sempre rispettata la distanza di due metri». E i prof? Per loro va bene la mascherina chirurgica. Il sudore non è veicolo di infezione, ma resta il problema delle goccioline emesse respirando o con tosse e starnuti. Quindi bisognerà prestare attenzione ancora maggiore all’igiene personale e delle mani evitando di portarle a naso e bocca.

Gli zaini. Valgono le regole generali indicate per la riapertura delle palestre a giugno. Se ci sono attrezzature «andrebbero sanificate». E’ importante calzare scarpe dedicate allo sport e, se si effettua il cambio, è consigliabile riporre gli indumenti in una borsa/zaino personale evitando di lasciarli in ambienti condivisi.

Non saltare l’ora. L’errore da non commettere per nessuna ragione? «Rinunciare all’attività motoria a scuola per timore del contagio», boccia scelte immotivate Antonio Paoli, ordinario di scienze dell’esercizio fisico e sportivo all’università di Padova, presidente di Simes (società italiana scienze motorie e sportive). Il movimento serve anche «a mantenere l’efficienza del sistema immunitario”.

Gli attrezzi. Il veto tassativo riguarda gli sport da contatto, come calcio, calcetto, volley, basket. «In alternativa – continua Paoli – gli insegnanti possono lavorare sulla tecnica, ad esempio per il basket palleggi e tiri. In questo periodo di insicurezza le lezioni possono essere riprogrammate e risultare ugualmente efficaci». Puntare sul recuperare gli attrezzi storici (spalliere, palchi di salita, quadro svedese, scala orizzontale)». E soprattutto, finché il tempo tiene, stare all’aperto.