Pasqua è alle porte e quindi per le colombe è tardi, ma c’è tempo fino al 7 maggio per salvare la Melegatti. E’ arrivato infatti il sì alla proroga di 60 giorni, da parte del Tribunale di Verona, per presentare il piano di concordato. La decisione del collegio porta a due risultati: Melegatti e Hausbrandt hanno a disposizione un tempo adeguato per architettare un piano di risanamento. Ma indica anche che i giudici hanno valutato in maniera positiva l’interesse e l’impegno della società trevigiana guidata da Fabrizio Zanetti nel salvataggio dell’impresa scaligera. Alla fine di febbraio, lo ricordiamo, Hausbrandt aveva fatto sapere di aver appreso l’ottima notizia che si poteva procedere con il concordato ed aveva già attivato i propri professionisti per lavorare su questa importantissima decisione da parte del Tribunale di Verona. Come già dichiarato in precedenza Hausbrandt Trieste 1892 S.p.a ha già pronta la struttura finanziaria per poter procedere con l’acquisizione di Melegatti e conferma il proprio interesse nel portare avanti l’operazione. Da parte delle organizzazioni sindacali erano arrivate valutazioni positive sia sull’operato del Tribunale che sull’imprenditore Fabrizio Zanetti, che è il presidente dell’azienda trevigiana del caffè che vorrebbe rilanciare lo storico marchio veronese di pandori e colombe. Per iI rappresentanti dei lavoratori insomma, pur in un momento non certo facile come quello che aveva certificato il mancato riavvio dei forni, hanno ritenuto che le sorti della Melegatti siano, finalmente, in buone mani. Zanetti, «ha dimostrato di essere un imprenditore serio e responsabile», avevano dertto i sindacati, anche per le rassicurazioni rivolte al mantenimento del personale di Melegatti. «Abbiamo lottato fino ad ora per trovare una soluzione a questo dramma e oggi, seppur in corsa, ci sembra di vedere un po’ di luce in fondo al tunnel Ci auguriamo sia davvero la volta buona».