Giorni di riflessione, in casa Lega. Da una parte la “partita del Quirinale”, ora la più urgente. Dall’altra la “partita di Palazzo Barbieri”. Il Carroccio medita. “Su Verona decideremo dopo le elezioni del Presidente della Repubblica”, ha fissato la data tempo fa l’onorevole Fontana.
Ma mentre sul Quirinale le idee sono chiare (“…uniti su Berlusconi”, ha detto ieri Salvini), su Palazzo Barbieri ancora non c’è identica sicurezza. E c’è chi preme per una riflessione profonda che potrebbe prevedere uno scenario finora soltanto abbozzato. E cioè, una scelta radicale, “andiamo da soli”. In questo caso, con un candidato forte espresso dalla Lega stessa, che potrebbe in questo caso avere anche l’appoggio (probabile) di Forza Italia.
I DUBBI. Non da oggi, si sa, ci sono dubbi sulla candidatura unitaria di Federico Sboarina. Non ci fossero stati, questo è sicuro, il centrodestra avrebbe già espresso il suo candidato e avrebbe già iniziato la campagna elettorale. Dubbi accentuati, vale la pena ricordarlo, dal passaggio del Sindaco a Fratelli d’Italia e poi manifestati in varie occasioni, lungo un percorso politico-amministrativo, che negli ultimi mesi è parso piuttosto complicato. Quello che è certo è che, comunque, Federico Sboarina sarà uno dei candidati, con l’appoggio (per ora) di Verona Domani e di Battiti.
LE IPOTESI. Dentro la Lega, dunque, c’è chi spinge per “andare da soli”. “Scegliamo un candidato nostro, forte, credibile e ci misuriamo”. Perchè, questa ipotesi? Perchè la Lega potrebbe cercare di ritrovare quel ruolo centrale che negli ultimi tempi ha visto allontanarsi. “Non vogliamo essere sulbalterni a nessuno” questo il concetto. “E se noi andiamo intruppati agli altri, perdiamo molto della nostra forza e, probabilmente, non muoviamo il popolo leghista, che sarebbe invece stimolato da un candidato di bandiera”. Ragionamento che non fa una grinza. E che presuppone, dopo il primo turno, una valutazione in chiave-ballottaggio. “Andiamo a contarci e poi vediamo”. Questa la sintesi, insomma. Per ora è una riflessione che resta sul tavolo. Domani, chissà.
I NOMI. E chi potrebbe essere il candidato forte? I nomi non mancano, ne sono già usciti in questi giorni. Dal senatore Tosato, già papabile nelle ultime elezioni, all’assessore Zavarise; dal coordinatore Bricolo al presidente di Acque Veronesi Mantovanelli; dal vicesindaco Zanotto all’onorevole Fontana, mai come ora nelle grazie di Salvini. Le carte non mancano di certo, nel mazzo della Lega.
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