E’ presto per cantare vittoria, ma i dati cominciano a mandare chiari segnali. “Ieri per la prima volta, nel rapporto giornaliero della Regione Veneto, avevamo zero casi” ha sottolineato il professor Andrea Crisanti, a capo della task force sanitaria regionale, direttore di Microbiologia e Virologia all’ospedale di Padova. “L’andamento dei prossimi giorni” ha proseguito Crisanti “dipenderà anche dal comportamento di tutti noi”. I dati odierni attestano 21 nuove infezioni in tutta la regione su 12 mila tamponi effettuati: non si può quindi parlare di ‘contagio zero’ per il secondo giorno consecutivo, ma la percentuale è inferiore al 2 per 1.000, quasi nulla. Nelle terapie intensive ci sono solo 12 malati Covid. I nuovi decessi sono 5. Crisanti rimane comunque coi piedi per terra: “Non c’è nessuna evidenza sperimentale che il virus si sia indebolito. Sulla base di evidenze sperimentali fatte su grandi modelli” aggiunge “si dimostra che quando un virus entra in un una nicchia ecologica, che siamo noi, la virulenza in genere aumenta invece di diminuire. Il fatto che oggi si vedano casi meno gravi è esclusivamente dovuto a una diminuzione della carica virale in gran parte dovuto all’uso delle mascherine. Perché se io uso la mascherina, il mio interlocutore usa la mascherina, la quantità di virus che ci trasmettiamo è molto più bassa. La carica virale ha un impatto gigantesco sull’evoluzione della malattia”. In mattinata, su Radio24, il governatore Luca Zaia ha risposto alle voci sempre più insistenti che lo danno in rampa di lancio per Roma. “Non esiste alcuna possibilità che io abbia dei progetti a livello nazionale per una premiership. La mia casa è il Veneto e resta il Veneto”. Non esiste ancora una data certa per le elezioni regionali. Il governo sembra intenzionato a fissarlo tra settembre e ottobre. Zaia spinge per luglio o al massimo per inizio agosto.