L’articolo 32 della Costituzione italiana recita quanto segue: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e ne garantisce le cure gratuite”. Sono un pensionato, messo in quiescenza dopo aver lavorato 43 anni e pagato in misura rilevante contributi e tasse, le sto pagando ancora adesso con la pensione. Da un po’ di tempo a questa parte, come per tantissimi concittadini, non ho più l’accesso diretto al medico di famiglia. Questa situazione generalizzata in tutta Italia, è la concausa della messa in pensione di numerosi medici e quelli rimasti non possono più accettare pazienti, per raggiunto limite di disponibilità. (si legge che oltre 2 milioni e 700 mila italiani abbiano questo problema e che manchino 2178 medici). Considerato ciò, per ottenere le essenziali medicine, sono costretto a recarmi dal medico di guardia, nel mio caso presso l’ospedale, iscrivermi ex-novo (come uno sconosciuto) nel registro dell’istituto e fare code interminabili per poter avere accesso al dottore. Questa inusuale situazione, porta ad un senso di tristezza e sconforto. E vedo passarmi davanti tanti stranieri che hanno pure loro diritto alla salute ma di tasse ne hanno pagate sicuramente meno di me. E c’era chi strillava: Prima gli italiani.
Pietro Barbieri