Medici e infermieri incrociano le braccia. Giovedì mobilitazione in quasi tutti gli ospedali dell’Ulss 9 Dalle 14 alle 15:30 per richiamare l’attenzione del Governo e della Regione Veneto

Giovedì 15 giugno dalle 14 alle 15.30 in contemporanea in quasi tutti gli ospedali dell’Ulss 9 e dell’Azienda ospedaliera di Verona si svolgeranno assemblee del personale sanitario finalizzate a richiamare l’attenzione del Governo, della Regione e dell’Ulss sull’insostenibile stato della sanità pubblica, al collasso in tanti settori a causa della grave carenza di personale. Il sistema necessita di un intervento, energico e urgente, di rifinanziamento che provveda alla corretta di dotazione e garantisca le indispensabili opportunità di rilancio rispetto alla stasi e al declino che perdura dalla fine del periodo del Covid. La mobilitazione che riguarderà, tra gli altri gli ospedali di Legnago, San Bonifacio, Malcesine, Marzana si inserisce nell’alveo delle iniziative promosse dal Manifesto per la Salvezza del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico sottoscritto il 16 maggio scorso a livello nazionale dalle associazioni dei medici, dirigenti sanitari e veterinari – di cui fa parte anche Fp Cgil Medici – che rappresentano oltre 120.000 dipendenti del Ssn; dalle associazioni dei cittadini, dei pazienti e dei professionisti sanitari.Parallelamente, a partire dalla stessa data e nei giorni e settimane seguenti, Fp Cgil Verona promuove una petizione per la salvezza del sistema sanitario pubblico con banchetti di raccolta firme posizionati agli ingressi degli ospedali, nei mercati rionali e in altri luoghi pubblici. La situazione è grave: soprattutto negli ospedali dell’Ulss, a Villafranca come a San Bonifacio o a Legnago, la funzionalità di molti reparti è messa in crisi dalla cronica carenza di personale che il ricorso ai gettonisti, personale temporaneo in molti casi anagraficamente molto anziano, non riesce a tamponare. A fine gennaio 2023 in Ulss 9 Scaligera tramite cooperativa viene coperto un monte ore che equivale a 13 medici a tempo pieno. In particolare a Villafranca i gettonisti coprono 20 turni al mese in Area medica. Si trovano gettonisti anche in Pediatria, Ginecologia, Anestesia e Rianimazione e in Pronto Soccorso. A Bussolengo queste figure coprono il servizio di Pronto soccorso h 24 sette giorni su sette ad eccezione di 5-10 turni mensili coperti da personale interno. Tra le figure professionali carenti a Villafranca sicuramente quelle di pediatri, pneumologi e neurologi, cardiologi, oculisti e medici del centro trasfusionale. All’ospedale di Legnago i gettonisti sono presenti in Ginecologia, Anestesia e Rianimazione e Pronto Soccorso. Qui mancano almeno 15 medici di Pronto Soccorso; 10 psichiatri e diversi radiologi. Per Antonio De Pasquale, segretario generale Fp Cgil Verona, Simone Mazza, Fp Cgil Verona responsabile area Sanità e il dottor Antonio Gallo, delegato Fp Cgil Medici tutta questa inefficienza si traduce in un superlavoro per il personale ospedaliero che dovrebbe invece dedicarsi alle acuzie, e in costi per i cittadini che si trovano a pagare il ticket per le prestazioni ricevute, più le quote fisse prevista dalla Regione, magari senza aver chiarito il dubbio diagnostico. In questo modo sempre più cittadini (si stima ormai il 10% degli italiani) rinuncia alle cure. Il piano per il recupero delle liste di attesa predisposto dall’Ulss 9 – si legge in una nota – è inefficace perché punta sull’acquisto di prestazioni privatistiche anziché sul rinforzo degli organici. La soluzione alla crisi, infatti, non può che passare da un piano straordinario di assunzioni, sia di medici che di infermieri, che riporti sul binario dell’efficacia il sistema sanitario pubblico, che sta perdendo lentamente ma inesorabilmente terreno rispetto alla sanità privata, la vera favorita da questa snervante agonia.