Lo studio Bricolo Falsarella vince la prestigiosa Medaglia dell’architettura del vino

“Il brolo della Cantina Gorgo” di Custoza (Verona) dello studio Bricolo Falsarella ha vinto la prima edizione del prestigioso concorso “La medaglia dell’architettura del vino”, ideato dall’Ordine degli architetti di Treviso, in accordo con il Comune di Valdobbiadene (Treviso) e volto ad individuare “il miglior progetto di valorizzazione dei territori DOCG, DOC, IGT sull’ambito nazionale”.

Il riconoscimento è stato consegnato il 27 maggio nel corso di una cerimonia che si è tenuta in piazza Marconi a Valdobbiadene.

Medaglia dell’architettura del vino: il vincitore

Il concorso è dedicato a progetti di trasformazione, cura e valorizzazione del paesaggio e dei luoghi votati al vino, “con l’obiettivo di sviluppare una riflessione collettiva sul rapportotra i luoghi del vino e le infrastrutture che contribuiscono a organizzare e definire in modo sostenibile suoi paesaggi”.

“Il brolo della Cantina Gorgo” dello studio Bricolo Falsarella ha vinto il primo premio con la seguente motivazione: “per la capacità di unire materialità e senso della composizione, e poiché risponde agli obiettivi del premio con un intervento di trasformazione, cura e valorizzazione del paesaggio entro un processo di riuso e ampliamento dell’esistente. Un esempio di eleganza e misurato riuso dello spazio”.

Il riconoscimento si aggiunge ad altri importanti riconoscimenti vinti dallo studio veronese con lo stesso progetto dedicato alla Cantina Gorgo:

  • Vincitore del Premio IN_ARCHITETTURA 2023 dedicato ai migliori interventi realizzati nel triveneto,
  • La menzione speciale al Premio Architetto Italiano 2022 del Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori
  • Vincitore del Premio ARCHITETTIVERONA 2021 per la migliore opera realizzata in provincia di Verona.

Le dichiarazioni dei vincitori

Le dichiarazioni di Filippo Bricolo e Francesca Falsarella dopo la vittoria del premio: “Siamo molto contenti di questo importante riconoscimento che ci spinge ad andare avanti sulla nostra ricerca di un’architettura umanizzante che cerca una nuova relazione tra l’essere umano ed il territorio.

L’architettura del vino rappresenta un’occasione importante per la valorizzazione dei nostri territori. É un tema che ci impegna molto. Il nostro approccio è quello di non realizzare architetture iconiche di grande impatto ma cercare una nuova sinergia con i bellissimi paesaggi dove siamo chiamati ad operare lavorando sui materiali, sulle atmosfere e sula realizzazione di spazi avvolgenti e rivelatori”.