“I numeri in crescita del contoterzismo agricolo in termini di servizi erogati e di superfici lavorate a livello nazionale evidenziano che l’innovazione della meccanizzazione agricola passa prevalentemente dagli agromeccanici, con benefici oggettivi in termini di impatto ambientale, sostenibilità economica, redditività delle aziende agricole e diminuzione degli infortuni sul lavoro”. Lo ha detto da Grosseto Gianni Dalla Bernardina, presidente della Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione che rappresenta 18 mila imprese su scala nazionale. L’associazione sviluppa un giro d’affari di oltre 3,12 miliardi di euro. Ed è anche a livello europeo che i servizi specializzati in agricoltura stanno registrando un incremento, come ha ricordato l’economista agrario Ermanno Comegna. Un ruolo decisivo, nell’ambito della sicurezza e dell’applicazione delle nuove tecnologie, è stato riconosciuto agli agromeccanici di Cai anche dal direttore di Enama, Sandro Liberatori. Sul versante tecnologico, la diffusione dell’agricoltura di precisione, ha ricordato Dalla Bernardina, “trova nelle imprese agromeccaniche i principali attori, anche perché grazie all’economia di scala sono in grado di esercitare correttamente quelle economie di scala che permettono alle imprese agricole e agromeccaniche di risparmiare”. Caso evidente di un processo avanzato di agricoltura 4.0 è l’azienda di Marco Speziali, presidente di Con – fai Mantova e fra le prime realtà in Italia ad acquistare macchine e mezzi in grado di mappare i terreni, registrare gli effettivi spandimenti dei reflui zootecnici e distribuire sementi, fertilizzanti e altre sostanze sulla scorta dei bisogni reali dei terreni. Una direzione di investimenti che appare chiara, come ha precisato il numero uno di Unacma, Roberto Rinaldin. Ricorrere alle imprese professionali per la terziarizzazione in agricoltura fa bene anche al – l’ambiente. Ne ha parlato in assemblea Jacopo Bacenetti dell’ Università di Milano, presentando un progetto pilota condotto insieme a Confai Lombardia. Forti delle parole del sottosegretario alle Po – litiche agricole, Franco Manzato (“Gli agromeccanici sono agricoltori a tutti gli effetti e devono poter accedere agli aiuti per gli investimenti, che potrebbero essere previsti in una specifica misura del futuro Piano di sviluppo nazionale”, aveva dichiarato all’assemblea di Verona). Certo, rimangono comunque alcune preoccupazioni di fondo. “Nel quadro finanziario programmatico dell’Unione Europea per il 2021- 2027 – ha ricordato Gabriele Chiodini dell’ Università di Perugia – si prevede una riduzione delle risorse per la Pac del 5% a prezzi correnti, ma le prime elaborazioni concordano nel ritenere la riduzione a prezzi costanti 2018 pari al 15-16%, con i tagli sul lo sviluppo rurale saranno superiore rispetto i tagli dei pagamenti diretti”. Azioni di apertura nei confronti della categoria sono stati sostenuti anche da Gianluca Lelli, responsabile economico di Coldiretti. “L’agricoltura – ha concluso Dalla Bernardina – è chiamata a una svolta, dove crescita produttiva, sostenibilità ambientale e redditività della filiera devono rappresentare gli obiettivi condivisi dagli operatori e dalla politica, senza più discriminazioni antistoriche”.