Un patrimonio netto contabile in crescita a 1,241 miliardi di euro, oltre 25 milioni deliberati a sostegno di 193 progetti e un avanzo di 21,3 milioni in linea con le previsioni: sono questi i numeri contenuti nel bilancio 2022 di Fondazione Cariverona, approvato all’unanimità dal Consiglio generale, guidato dal presidente Alessandro Mazzucco.
La redditività del patrimonio è stata garantita anche da una diversa allocazione delle risorse che si completerà nel 2023, con un incremento della quota azionaria globale che passerà dal 40 al 50% del totale – a fronte del calo dell’obbligazionario (dal 40 al 30%), mentre anche nell’ambito dei mercati privati (20%) aumenterà la quota di private equity. “La strategia finanziaria prosegue quindi nel segno della diversificazione”, spiega una nota di Cariverona, “con l’obiettivo di diminuire ulteriormente il rischio complessivo del portafoglio e mettere al sicuro i contributi destinati ai territori”.
Ridotti inoltre i costi di funzionamento che nel 202, sono scesi del 2%. Nel conto economico riclassificato rimane sostanzialmente invariata la voce dei ricavi netti, che si attesta sui 33,5 milioni di euro (-1% rispetto al 2021): incidono positivamente dividendi e proventi assimilati.
Continua, invece, a pesare in negativo la gestione del patrimonio immobiliare attraverso il fondo Verona Property: la valutazione fatta nel 2022 ha portato Fondazione Cariverona a intervenire con un accantonamento prudenziale di 10 milioni di euro.
Il resoconto delle attività istituzionali mostra l’impatto positivo che la Fondazione continua ad avere sui propri territori, favorendo l’innovazione e creando nuove opportunità di
sviluppo attraverso investimenti mirati. L’anno scorso sono stati deliberati 25,4 milioni di euro a sostegno di 193 progetti (in crescita del 35% rispetto ai 143 del 2021), mentre le risorse erogate hanno superato i 24 milioni: numeri che, in linea con le previsioni, hanno permesso il raggiungimento di tutti gli obiettivi contenuti nei documenti di programmazione.
In aumento anche le richieste di contributi, passate in un anno da 274 a
350: “un dato che, da una parte, conferma la capacità della Fondazione di intercettare i bisogni delle proprie comunità di riferimento; dall’altra, testimonia la proattività degli enti
nell’elaborare risposte originali alle nuove sfide”.
Una quota consistente delle risorse è stata deliberata per la protezione e la qualità ambientale (6,3 milioni di euro), in un anno in cui il Paese è stato duramente colpito dagli effetti dell’emergenza climatica (ondate di calore,
siccità, incendi, ecc.). In un caso su due il beneficiario è stato un soggetto privato no profit, mentre il 50% delle risorse ha riguardato progetti con un contributo assegnato superiore ai 250 mila euro.
Dal punto di vista strategico, i tre obiettivi che hanno guidato le attività di Fondazione Cariverona nel triennio 2020-2022 continueranno a farlo fino al 2025: la protezione dell’ambiente, la valorizzazione del capitale umano e la promozione di comunità coese e inclusive delineano l’orizzonte all’interno del quale si muoverà la Fondazione anche nei prossimi anni.
Mazzucco: “Noi siamo apripista”
E proprio sulla centralità dei territori si è soffermato il presidente Mazzucco: “In un anno in cui tutto è cambiato – dalla guerra in Ucraina alla crisi energetica, fino all’emergenza climatica – Fondazione Cariverona continua a rimanere un imprescindibile punto di riferimento per le comunità in cui opera. Per noi il 2022 è stato un importante momento di transizione, che abbiamo governato pensando allo sviluppo futuro delle nostre comunità: alla chiusura del documento di programmazione 2020-2022 si è infatti affiancata l’elaborazione di un nuovo piano. I tre obiettivi strategici che hanno guidato la nostra azione nel triennio appena concluso continueranno a farlo fino al 2025: proteggere l’ambiente, valorizzare il capitale umano, promuovere comunità coese e inclusive. In un momento di grande incertezza sul piano sociale ed economico, vogliamo evitare il rischio di rinchiuderci in vecchie consuetudini per continuare a giocare un ruolo da apripista, indicando una rotta, forti dei numeri che abbiamo presentato e dei progetti che desideriamo ancora realizzare. Lavoreremo in ogni ambito di intervento per innescare, facilitare e sostenere processi di innovazione attraverso la ricerca scientifica, lo sviluppo tecnologico, la qualità dell’educazione, la creazione di alleanze strategiche’. Molte le partite aperte: dalla valorizzazione degli immobili di via Garibaldi per l’hotel Marriot alle alleanze per il rilancio dell’aeroporto Catullo.
E sul piano finanziario, aggiunge il direttore generale Filippo Manfredi, “proseguiamo senza esitazioni sulla strada della diversificazione: l’obiettivo è ridurre il rischio del nostro portafoglio, aumentandone allo stesso tempo la redditività. Ci prepariamo ora ad affrontare il triennio 2023-2025 con una rinnovata consapevolezza del nostro ruolo, puntando con maggior convinzione sulla creazione di reti e alleanze strategiche, sullo sviluppo delle competenze dei territori e sulla condivisione di buone pratiche esportabili e replicabili. L’obiettivo”, conclude Manfredi, “ è rendere la nostra azione sempre più efficace ed efficiente, promuovendo una cultura dell’innovazione in ogni settore, per continuare a generare un impatto positivo sulle nostre comunità”.